Incidente alla Cumana di Bagnoli, il macchinista: “Ho fatto una cavolata”
Errore umano. Questa l'ipotesi che si profila nell'indagine per disastro ferroviario e lesioni colpose condotta dal pool che si occupa di reati colposi, coordinato dal procuratore aggiunto Giuseppe Lucantonio sull'incidente avvenuto alla Cumana di Bagnoli lo scorso 28 dicembre. "Sì, è vero, ora che ci penso, forse ho fatto una cavolata…" ammette uno dei dipendenti dell'Eav indagati, come si legge negli stralci dei verbali riportati dal Mattino. Il macchinista alla guida di uno dei due convogli, quello che ha investito il secondo sulla tratta Bagnoli-Dazio, finendo sullo stesso binario, spiega "sono andato sotto sotto il semaforo e mi sono fermato in un punto in cui non vedevo bene il cambio di segnaletica…". Anche il capotreno, stando a quanto dichiarato, non avrebbe fatto la sua parte: l’uomo non sarebbe sceso dal convoglio per verificare la situazione mentre il treno era fermo al semaforo, limitandosi ad affacciarsi dal finestrino.
La dinamica dell'incidente
Dagli accertamenti svolti dagli agenti del commissariato Bagnoli coordinati dal vicequestore Raffaele Pelliccia è stato possibile ricostruire la dinamica dell’incidente: il treno che viaggiava da Napoli verso Torregaveta è partito quando c’era il semaforo rosso era ancora acceso, tamponando il convoglio proveniente dall'opposta direzione. "Avevamo superato il treno fermo al semaforo – racconta il macchinista del treno speronato – abbiamo avvertito una vibrazione forte, tanto da pensare a una potente scossa di terremoto. Poi abbiamo capito che eravamo stati tamponati all’altezza della metà del nostro convoglio". Intanto, in attesa di ulteriori riscontri dalle scatole nere, sono stati sospesi due ferrovieri indagati. Tuttavia, se gli esiti degli esami tossicologici e alcolemici dovessero segnalare stati di alterazione, l'ipotesi di reato potrebbe aggravarsi ulteriormente.