Incidente in Tangenziale, Livia cercò di proteggersi prima dell’impatto
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Nello Mormile ha dato la sua versione dei fatti, seppur confusa e frammentaria, sul pauroso incidente dello scorso 24 luglio sulla Tangenziale di Napoli. A un mese dallo scontro fatale in cui sono morti la sua fidanzata Livia Barbato e l'automobilista Aniello Miranda, il dj ha finalmente rotto il silenzio in cui era chiuso da quando ha ripreso conoscenza all'ospedale San Paolo di Fuorigrotta, dove è finito dopo quella folle inversione a U e la corsa contromano. Secondo quanto emerge dalle indagini la ragazza sarebbe stata cosciente negli attimi che hanno preceduto l'impatto. Secondo gli inquirenti la ragazza si sarebbe tenuta con le due mani ai sedili posteriori. Non dormiva, quindi, come era stato inizialmente ipotizzato.
Non altrettanto cosciente e lucido si definisce il dj, che nell'ultimo colloquio coi pm attribuisce all'ubriachezza quella sconsiderata manovra. Intanto gli inquirenti stanno analizzando il flusso di informazioni sui telefoni e delle pagine Facebook dei due fidanzati in cerca di elementi che aiutino a ricostruire i rapporti tra i due nei giorni prima della tragedia. Lo scopo è quello di accertare un punto fondamentale per le indagini: c'è stato dolo? Nello Mormile voleva uccidere la sua fidanzata e chiunque gli si fosse parato davanti in quel maledetto tratto tra Pozzuoli e Fruorigrotta? L'accusa ipotizza comunque la consapevolezza, tant'è vero che il fascicolo a carico il 29enne è riguarda l'ipotesi di omicidio plurimo volontario.
Nello Mormile: il flirt con l'altra donna
Cosa hanno trovato gli investigatori nella borsa di Livia, nei telefoni cellulari dei due fidanzati, sui profili Facebook dei due giovani? La risposta è al vaglio degli inquirenti, così come quel fitto scambio di messaggini tra Nello e una giovane, tale Marzia, una persona che non rientrava nel giro di amicizie comuni alla coppia. I messaggi sono inequivocabili e documentano una relazione tra il 29enne e la ragazza, della quale la 22enne Livia non sapeva e di cui neanche gli amici della coppia sospettavano. La storia parallela è stata ammessa dallo stesso Mormile che, nel corso dell'interrogatorio con i pm, ha riconosciuto di avere quella che ha bollato come un flirt. La domanda a cui i magistrati stanno cercando una risposta ora è: sapeva Livia della storia clandestina? Alla base di una possibile ricostruzione della serata in cui è avvenuto lo scontro mortale, potrebbe esserci una lite, un acceso diverbio tra i due che avrebbe portato il giovane a sfidare la ragazza con quella manovra, forse per spaventarla. Una lite, avvenuta in auto o in un bar dove i ragazzi avrebbero potuto fermarsi dopo la serata a Pozzuoli, spiegherebbe anche il buco nero di un'ora che passa tra il momento in cui i due hanno lasciato il locale flegreo e quello in cui è avvenuto il terribile impatto.