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Incidente in Tangenziale: la vedova di Aniello Miranda: “Non perdono, voglio giustizia”

Nel silenzio della famiglia Barbato dopo la morte della giovane Livia nell’incidente di venerdì notte sulla Tangenziale di Napoli, a parlare è la vedova di Aniello Miranda, morto nell’impatto contro la Renault che procedeva contromano: “Il perdono? Non voglio neanche sentirne parlare”.
A cura di An. Mar.
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A 48ore dal dramma che si è consumato sulla Tangenziale di Napoli sono contrastanti le reazioni dei familiari delle due vittime. Se da un lato i genitori di Livia Barbato, la fidanzata 22enne di Aniello Mormile, il giovane che ha investito un'auto viaggiando contromano, si sono chiusi nel loro silenzioso cordoglio, dall'altro la moglie e i figli di Aniello Miranda, l'automobilista ucciso nell'impatto con l'auto di Mormile, chiedono giustizia e di perdono, non vogliono sentir parlare.

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"Per uno scherzo beffardo del destino mio marito è stato ucciso da un folle che guidava ubriaco – riflette la vedova di Aniello Miranda parando al Mattino – La notte prima di morire aveva sognato di essere arrestato: io l'ho tranquillizzato dicendogli che i carabinieri e i poliziotti, secondo interpretazioni che si tramandano di padre in figlio, sono le anime del Purgatorio che accorrono in aiuto. Ma, forse, era un triste presagio. Il resto, non conta: spero che all'assassino diano l'ergastolo e di perdono non voglio neppure sentire parlare. Semplicemente vogliamo giustizia per mio marito, per noi".

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