Incidente in Tangenziale, la verità è nei cellulari di Livia Barbato e Nello Mormile
Non sappiamo davvero tutto ciò che è successo in quella notte tragica in quella Renault Clio. Sappiamo quello che abbiamo visto nei filmati della Tangenziale sequestrati dalla Polizia Stradale; sappiamo del ritorno a casa dopo una serata passata al locale "Ginger" di Pozzuoli. Sappiamo dell'inversione a U assurda, inspiegabile e dell'impatto mortale con un'altra auto. Sappiamo che Livia Barbato, poco più che ventenne e l'imprenditore Aniello Miranda sono morti. Sappiamo che chi guidava quell'auto, Nello Mormile, professione dj, è vivo, è in ospedale, è stato interrogato ma non ha voluto rispondere alle domande. È lui il depositario della verità sull'assurda inversione a U in Tangenziale, contromano, a fari spenti, nel buio pesto di una notte d'estate, e della morte della fidanzata e di un padre di famiglia che si stava recando a lavoro di notte.
L'interrogatorio di Aniello Mormile
Ieri il gip Claudio Marcopido ha convalidato l'arresto del giovane dj, accusato di duplice omicidio volontario e guida in stato di ebbrezza e disposto la custodia cautelare in carcere anche se l'uono è attualmente ricoverato all'ospedale San Paolo di Fuorigrotta. Non c'è una "valida ricostruzione alternativa" dicono gli inquirenti. Stamattina intanto è iniziata l' autopsia sulla salma di Livia Barbato e su quella di Aniello Miranda. Disposti anche gli esami tossicologici.
Sequestrati i telefoni cellulari
I telefoni cellulari dei due ragazzi sono stati posti sotto sequestro: dalla loro analisi e dal recupero dei messaggi e di tutte le conversazioni ‘spalmate' tra social e sistemi di micromessaggistica (Whatsapp, Messenger Facebook eccetera) si cercherà di ricostruire il quadro che ha portato a quella maledetta sera. Motivo? Cercare un movente, in assenza di spiegazioni chiare da parte del giovane che rifiuta di rispondere ai magistrati.
Cosa è sucesso prima dell'incidente in Tangenziale
Ci sarebbero alcune testimonianze che riferirebbero di litigio fra i due ragazzi, probabilmente questioni "di gelosia". Se n'è parlato molto ma non abbiamo nulla di concreto su quale fosse l'entità del presunto litigio. C'è invece di sicuro che Mormile aveva bevuto – il suo tasso alcolico era del 2,27% -. C'è anche di sicuro che i due stavano tornando a casa e che dai filmati emerge una chiara decisione del guidatore di fermarsi nel bel mezzo della carreggiata e di decidere (lucidamente? Senza coscienza?) di fare inversione sulla Tangenziale e procedere a fari spenti.
Salvatore Raglione, l'uomo che per primo ha soccorso i ragazzi ha confermato che Nello Mormile era lucido visto che ha chiesto come prima cosa di prendersi cura della sua ragazza, riversa sul sedile posteriore dopo il pauroso impatto. Dunque c'è stata precisa volontà, c'ès stata scelta cosciente di uccidersi e di uccidere? Due sono le strade per capirlo: una confessione di Mormile o una strada, più lunga, che è quella dell'analisi delle conversazioni online tra i ragazzi.