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Incivili i napoletani, assenti gli spazzini: Chiaia sommersa dai rifiuti ingombranti

Via Santa Lucia, quartiere Chiaia: cittadini irresponsabili gettano in uno dei posti più frequentati dai turisti quintali di vecchia mobilia , porte e finestre in legno, sicuri che non saranno mai multati. Già, perché l’azienda rifiuti del Comune di Napoli non riesce quasi mai a cogliere in flagranza chi sporca la città.
A cura di Cir. Pel.
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Uno di quei casi in cui l'incuria e la strafottenza dei cittadini si associa al menefreghismo e all'inefficienza del Comune di Napoli. Il risultato? Un disastro. Siamo in via santa Lucia, borgo frequentatissimo per la presenza di uffici, della sede della giunta Regionale della Campania e per il continuo via-vai di turisti che da piazza Plebiscito scendono via Cesario Console e imboccano la storica strada partenopea per andare verso il mare di via Caracciolo.

Insomma: agli angoli delle strade giacciono quintali di monnezza e non parliamo di sacchetti o di cartoni – che pure sono presenti in maniera massiccia in alcuni giorni – ma di veri e propri ‘sfratti di casa': mobilia, legno sfuso, addirittura parti di imballaggio o porte e vecchie finestre. Non c'è alcun identificativo dell'Asia, di quelli che l'azienda di igiene urbana chiede ai clienti di apporre sui rifiuti ingombranti per ritirarli (c'è un numero verde 800.161010 operativo dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle ore 18 e il sabato dalle ore 9 alle ore 13). Dunque i materiali, tutti peraltro riciclabili, sono stati gettati in strada volontariamente e alla rinfusa. Colpa sicuramente di cittadini irresponsabili. Ma dov'è il servizio igiene urbana quando serve? Questo si chiedono i residenti che pagano una tassa rifiuti tra le più alte d'Italia e sono costretti a sopportare una discarica a cielo aperto loro malgrado. Chi sporca è perciò sicuro di poterlo fare impunemente: non sarà mai sanzionato.

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