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Incontro sulla mafia a Napoli, Cantone: “Penserei 100 volte prima di toccare il 416 bis”

Nel corso dell’incontro conclusivo dei “Dialoghi sulle mafie” che si è svolto a Napoli questa mattina, il presidente dell’Anac Raffaele Cantone ha affermato che non toccherebbe “per nessuna ragione al mondo” la norma sull’associazione per delinquere di stampo mafioso. Al contrario, secondo Cantone è da rivedere la norma sull’utilizzo dei beni sottratti alle mafie.
A cura di F.L.
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Nel corso di un convegno a Napoli con il ministro della Giustizia Andrea Orlando, il presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone ha affermato: "Ci penserei cento volte prima di toccare la norma del 416 bis". Le parole del magistrato in passato in prima linea contro i Casalesi arrivano nel corso dell'incontro conclusivo della manifestazione "Dialoghi sulle mafie", che ha visto svolgersi a Napoli dallo scorso 16 marzo una serie di appuntamenti per parlare di criminalità organizzata. Ed è proprio la norma che sanziona l'associazione per delinquere di stampo mafioso che Cantone non toccherebbe "per alcuna ragione al mondo". Per il presidente dell'Anac, invece, l'aspetto che merita un maggior approfondimento è quello dell'utilizzo dei beni sottratti alle mafie, che andrebbe fatto "con una logica diversa".

Le parole di Cantone nell'ultimo dei "Dialoghi sulle mafie"

All'incontro odierno su "Mafie e colletti bianchi" ha partecipato, oltre al ministro Orlando, anche il procuratore capo di Roma Giuseppe Pignatone, che con l'inchiesta Mafia Capitale ha scoperchiato il sistema di malaffare e criminalità che governava da anni Roma. I "Dialoghi sulle mafie", promossi dal centro di ricerca Res Incorrupta dell'Università Suor Orsola Benincasa, hanno visto la partecipazione di politici, scrittori e docenti universitari impegnati nella lotta alla mafia.

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