Insulti sessisti all’arbitro donna, torna in campo Annalisa Moccia: accolta da fiori e applausi
È tornata in campo Annalisa Moccia, la ragazza oggetto degli insulti sessisti del giornalista di Agropoli Sergio Vessicchio. Una vicenda vergognosa che è finita addirittura sul New York Times per la pesantezza delle parole rivolte a Moccia, che lavora come guardalinee nella sezione di Nola. Ma quando ha ricominciato il suo lavoro, ha potuto vedere che il pubblico è decisamente dalla sua parte: al momento del suo ingresso è stata accolta da un applauso scrosciante e da un mazzo di fiori regalatole dall'amministrazione comunale di Castellabate, dalla Polisportiva, dalla Virtus Avellino e dall'associazione Fidapa. "Non è semplice spiegare cosa si prova quando si scende in campo – ha scritto Annalisa su Facebook – Perché lo fai? Passione? Prima però c'è il sudore, quello che ogni santo giorno perdi per essere sempre al meglio della condizione. Passione tanta, che ti portano a superare tanti limiti, fisici prima di tutto. Determinazione? Quella che hai quando decidi che non sarà un infortunio a fermarti. Coraggio? Di stare lì, in un pezzettino di campo verde, e sentirti protetta, di non aver paura di niente, di imparare dagli errori e di rialzarti quando pensi che sia finita. Quando si scende in campo c'è questo e altro…… Oggi, a prescindere da tutto e da tutti, sei e sarai il mio tutto".
L'insulto sessista di Sergio Vessicchio ad Annalisa Moccia
"È una cosa inguardabile! È uno schifo vedere le donne che vengono a fare gli arbitri". Questa la frase pronunciata da Sergio Vessicchio durante la telecronaca della partita di calcio tra Agropoli e Sant'Agnello giocatasi due settimane fa. Dopo che questa frase è balzata agli "onori" delle cronache nazionali e pure di quelle internazionali, Vessicchio è stato sospeso dall'Ordine dei Giornalisti. Ma, nonostante le critiche e il clamore, non ha di certo cambiato idea. Intervistato da Striscia la Notizia, ha ribadito che le donne devono arbitrare le donne, gli uomini devono arbitrare gli uomini. E respinge le accuse di sessismo. "Non mi accusi di sessismo perché non gliela faccio passare. Il sessista è Marcello Nicchi (presidente Aia, ndr) che non le fa arbitrare in Serie A. Vada da Nicchi".