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“Io, pendolare di Avellino, vi racconto l’odissea per arrivare a Napoli”

La vita dei pendolari non è facile. Lo sanno bene i lavoratori che da Avellino si recano a Napoli e sono costretti a viaggiare spesso con un abbonamento smagnetizzato in tasca con tutti i disagi che ne conseguono.
A cura di Marta Ferraro
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È noto che la vita dei pendolari non è facile. Ma è triste dover constatare che le compagnie a cui essi sono obbligati a rivolgersi, per mancata concorrenza, non fanno molto per aiutarli. I lavoratori che da Avellino si recano a Napoli e viceversa con la compagnia di trasporti regionali Air e hanno anche la necessità di usufruire dei mezzi pubblici di Napoli, possono acquistare un abbonamento integrato mensile che al costo di 100 euro consente di utilizzare le corse Air e i mezzi di trasporto urbani di Napoli.

Sull'abbonamento cartaceo, munito di banda magnetica campeggia la scritta "Complimenti con questo abbonamento stai contribuendo a ridurre l'inquinamento". Insomma tutto molto facile: acquisti il biglietto, lo paghi 100 euro, lo obliteri e hai la certezza che funzionerà per tutto il mese, insomma sei a posto. Devi solo avere la pazienza di sopportare tutti gli altri fastidi connessi alla vita da pendolare: l'usare dei bus, l'aria condizionata inesistente o troppo forte, qualche viaggio in piedi, conducenti talvolta dai modi bruschi, una metro che si fa attendere anche venti minuti, ma nessun fastidio inerente all'abbonamento.

Sicuro? Niente affatto. Purtroppo il titolo di viaggio che hai comprato alla prima obliterazione su un autobus da Avellino potrebbe con molta probabilità smagnetizzarsi e quindi, una volta arrivati ai tornelli della metropolitana partenopea, questi non identificheranno l'abbonamento. Ogni mattina, dunque, a tutti gli altri imprevisti si dovrà aggiungere quello del momento dell'identificazione all'entrata dei tornelli e perdere così quei pochi ma preziosissimi minuti che ti rallenteranno la giornata e ti metteranno di cattivo umore, perché se nella fretta si tenta di passare senza farsi identificare si verrà richiamati come degli imbroglioni poco esperti, quando in realtà avete l'abbonamento in tasca che però non funziona. Non è la prima volta che accade e la cosa imbarazzante è l'ironia di chi dovrebbe collaborare a risolvere la questione che potrebbe dire "Questo mese (il 4 giugno) cominciamo prima. Ci stiamo migliorando". Magari fosse vero!

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