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Ferito e rifiutato da 3 ospedali: il calvario del pallanuotista Baraldi

Il giovane atlelta del Circolo Canottieri di Napoli racconta la drammatica esperienza di cui è stato protagonista dopo un grave infortunio in piscina: “Respinto da tre ospedali, nessuno ha volto soccorrermi”.
A cura di Angela Marino
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Ancora i pronto soccorso inefficienti al centro della polemica. A raccontare la sua via crucis in tre ospedali della città partenopea è il pallanuotista napoletano Fabio Baraldi, protagonista di una drammatico infortunio che gli ha impedito di essere in squadra con la nazionale per laper la quarta giornata di World League, a Torino. Il centroboa del Circolo Canottieri di Napoli ha raccontato la sua disavventura a Il Mattino.«Un dolore lancinante mi costringe a uscire dalla vasca. Accompagnato dai medici della squadra Elio Picardi e Giampaolo Tartaro ho raggiunto lo spogliatoio – continua il 25enne – sono stato medicato da Tartaro». Baraldi torna in acqua conclude la partita, ma una volta tornato in spogliatoio si decide, su consiglio dei medici, a farsi soccorrere all'ospedale, soprattutto per accertare che non vi siano danni e lesioni gravi.

Accompagnato dalla giovane moglie Martina Proietti, lo sportivo raggiunge il primo ospedale di quello che sarà un percorso: il Fatebenefratelli di Posillipo. «Al Pronto soccorso ho descritto l'infortunio – riferisce il pallanuotista – Non sono riuscito a concludere il racconto, mi è stato detto che l'ospedale era privo di pronto soccorso per otorinolaringoiatria e mi si consigliava di andare al Cardarelli». Seconda tappa, ospedale Carderelli. «Dove ancora una volta racconto l'accaduto, ma la risposta è la stessa. Mi dicono di tentare al Pellegrini in quanto dovrebbe esserci una assistenza su chiamata. Rimessomi in macchina ho raggiunto il terzo ospedale e qui la guardia giurata mi ha confermato che c'è l'assistenza ma solo su chiamata e solo per infortuni gravi. Comunque mi consente di raggiungere il pronto soccorso ma ancora una volta ottengo una risposta negativa».

Al presidio ospedaliero Pellegrini minimizzano, racconta Baraldi. L'assistenza alla chiamata è riservata a casi urgenti mentre la «situazione» dell'atleta non era grave al punto «da sollecitare l'intervento dello specialista». Al giocatore viene quindi consigliato di ritornare l'indomani, domenica. Baraldi fa ritorno a casa, dolorante e, racconta, con un orecchio che sanguina. Il giorno dopo, ieri, si rivolge ad uno specialista privato che prescrive ulteriori accertamenti in vista dell'ipotesi di un intervento. L'incidente ha impedito alla medaglia di bronzo essere a Torino in nazionale per la quarta giornata di World League nel match previsto per domani contro la Croazia.

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