Ischia, psicosi terrorismo sul traghetto: perquisita donna islamica col velo, poi le scuse
Psicosi terrorismo questa mattina su un traghetto partito da Ischia e diretto a Napoli. Una donna di origine marocchina, che indossava il tipico hijab islamico (il velo che copre testa e collo) e presentava un rigonfiamento sospetto all'altezza dell'addome, è stata perquisita dai carabinieri, chiamati da alcuni passeggeri allarmati. La donna, che si è sottoposta ai controlli assieme alla sorella (anche lei col velo), non c'entrava nulla col terrorismo: le sue uniche "colpe" erano quelle di indossare il tradizionale velo islamico e una sorta di busto, dovuto al decorso di una recente operazione chirurgica.
Il controllo, condotto dai carabinieri di Procida (fermata intermedia del traghetto), sarebbe stato portato a termine in maniera discreta e rapida da militari in borghese e in divisa. Ma inevitabilmente ha creato non poco imbarazzo alle due donne, residenti da anni nel comune ischitano di Serrara Fontana. Nonostante l'episodio si sia svolto con celerità (i controlli avrebbero causato un ritardo di circa un quarto d'ora), una volta finita sui social network la notizia ha inevitabilmente suscitato molte polemiche: in tanti hanno infatti criticato quanto accaduto.
È forse inevitabile che, dopo un attentato così grave e "vicino" geograficamente come quello di Barcellona, aumenti tra la gente il timore. Ma, d'altra parte, il clima di allarmismo e di costante sensazione di pericolo è proprio ciò in cui i terroristi vogliono far sprofondare il cosiddetto mondo occidentale. Dalla vicenda si evince inoltre un altro "danno collaterale" della strategia dei terroristi, da combattere con forza: lo sgradevole pregiudizio di tipo razziale e religioso presente nell'inopinato allarme lanciato dai passeggeri della nave.
Le scuse dell'assessore alla Cultura di Ischia: Clima di allarmismo
Tra le tante reazioni sui social network è da segnalare il commento dell'assessore alla Cultura del Comune di Ischia, Salvatore Ronga, che ha preso posizione presentando le proprie scuse alla donna protagonista involontaria della vicenda: "Alla signora passeggera che, solo per il fatto di indossare il velo, ha dovuto subire una perquisizione, in una circostanza che non si può far rientrare in quella necessaria dei normali controlli, ma che si deve al diffuso clima di allarmismo, le mie scuse personali come ischitano e come Assessore alla Cultura del Comune d'Ischia – ha scritto l'assessore su Facebook – abitiamo su un'isola che deve le sue fortune allo spirito di accoglienza e di ospitalità, doni ricevuti in eredità, doni preziosi da preservare con tutte le nostre forze, soprattutto in questo tempo presente", ha concluso.