L’allarme del gip: “Nella zona napoletana il rischio di attentati è attuale e imminente”
L’arresto del 21enne gambiano Alagie Touray ha scoperchiato una rete di contatti e una cellula che potrebbe colpire la zona di Napoli. Tanto da portare il gip Isabella Iaselli a parlare di un pericolo di attentato “attuale e imminente” proprio “nella zona napoletana”. Secondo quanto emerso dalle indagine, esisterebbe una sorta di circuito terroristico “operativo nella zona napoletana”: una rete che avrebbe contatti con alcune cellule anche al di fuori dell’Italia, soprattutto tra Francia e Spagna. L’ipotesi del gip è che il rischio di attentato sia quindi concreto e che una azione di questo genere possa essere rivolta “contro una moltitudine indiscriminata di soggetti”.
D’altronde è proprio questa l’accusa mossa nei confronti di Touray, arrestato perché accusato di essere un terrorista affiliato all’Isis. Secondo chi indaga il suo obiettivo era quello di dare vita a un attentato usando un’auto per investire una folla di persone. Le indagini svolte a Napoli hanno portato al suo arresto ma hanno svelato anche che dietro a lui esiste una sorta di cellula ben più larga di quel che si credeva. Non a caso, il gip parla di un “circuito napoletano”. E su questo circuito, su questa rete di rapporti soprattutto virtuali, attraverso social network e messaggistica, si basa l’idea degli investigatori secondo cui esisterebbe un pericolo reale.
Sulla rete di rapporti di Touray stanno indagando gli inquirenti. Si parla, per ora, di circa 80 contatti della rete relazionale del 21enne gambiano da considerare nelle indagini. Sono contatti ricavati soprattutto dalle chat di WhatsApp e di Telegram, ma proprio da qui sarebbero partiti gli inquirenti per provare a fare maggiore chiarezza sui rapporti del 21enne e sulla possibile rete di contatti.