Il campo Rom di via Cupa Perillo a Scampia dopo l'incendio di domenica 27 agosto continua a bruciare e ad intossicare chi ci vive e chi affaccia sull'area occupata dai nomadi. Una situazione di grave rischio igienico-ambientale nota a tutti e oggi certificata anche dall'Asl Napoli 1 Centro. Oggi infatti l'Azienda sanitaria locale chiede lo sgombero del campo: è tutto nero su bianco, in due lettere, una inviata dall'Asl al sindaco di Napoli Luigi De Magistris e l'altra al presidente della VIII Municipalità Apostolos Papais.
L'Asl Napoli in una missiva di oggi, mercoledì 30, segnala la «grave situazione igienico sanitaria» e «le precarie condizioni di vita nel campo» che «tendono ad aumentare ulteriormente il grado di pregiudizio verso la popolazione rom dai parte del cittadini» e chiede un «tavolo istituzionale per il superamento della ‘politica dei campi'». Ma è la lettera del 29 agosto, protocollata con numero 1391 e firmata dal direttore del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica (Sisp) Emilio Lemetre e dal direttore del Dipartimento di prevenzione Lucia Marino a lanciare l'allarme vero e proprio: «Dal sopralluogo – si legge – è emersa una gravissima condizione igienico sanitaria di tutta l'area per la presenza di roghi non ancora esauriti». E ancora: «appare chiaro che tale situazione comporta rischi per la salute della stesa popolazione rom e dei residenti». Per questo motivo si chiede la rimozione dei rifiuti e uno sgombero urgente dell'area. Il problema è che l'Amministrazione De Magistris ad oggi non sa dove collocare i rom presenti nell'area e sta prendendo tempo. Soluzioni-tampone non ce ne sono: o la zona viene liberata e viene avviata la bonifica o i rischi per la salute – avvertono gli esperti – continueranno a sussistere.