L’assessore comunale Ciro Borriello indagato per abuso edilizio
È stato confermato nella squadra che accompagnerà il secondo mandato di Luigi De Magistris e solo qualche giorno dopo l'assessore allo Sport del Comune di Napoli viene indagato per abuso d'ufficio e falso in atto pubblico in ordine a un abuso edilizio. Il presunto illecito al centro dell'indagine non sarebbe stato commesso in veste di assessore, ma nell'ambito della professione dell'esponente della giunta, che come geometra ha firmato l'istanza di accertamento di conformità per le opere.
Il presunto abuso nel solaio di un palazzo di Chiaia
L'indagine, come si legge su Il Mattino, coinvolge, oltre all'assessore con delega allo Sport, al Decoro urbano e allo Sviluppo delle aree degradate, anche sei tecnici impiegati al servizio di edilizia privata del Comune di Napoli e il proprietario dell'immobile interessato dal presunto abuso, nel quartiere di Chiaia. I lavori che hanno fatto scattare le indagini riguardano una sopraelevazione del lastrico del solaio che, secondo gli indagati, sarebbe consentita da una legge regionale. "Venticinque anni di iscrizione all'ordine dei geometri senza mai avere un problema: la vicenda è solo frutto del clima politico pesante che deve sopportare chi è impegnato a fare politica". Commenta così l'assessore comunale Ciro Borriello la notizia della notifica delle indagini. "Ormai un libero professionista, per ricoprire un incarico pubblico, non deve più lavorare oppure deve sopportare cose del genere" osserva.
Borriello: "Vicenda frutto di un clima politico pesante"
Circa l'esito delle indagini Borriello si dice "molto sereno". "Si tratta – afferma – di liti condominiali che si trasformano in denunce. Le accuse che mi vengono mosse sono infondate: se ci fosse stato un abuso edilizio sarebbe emerso visto che la disamina da parte degli uffici preposti è durata circa due anni", dice. "Non abbiamo fatto altro che chiedere autorizzazioni al Comune, così come prescrivono le leggi in materia di recupero abitativo dei sottotetti. Atteso che il volume che viene impropriamente detto ‘abusivo' era stato gia' legittimato da una procedura di condono completata", conclude Borriello.