L’ex moglie gli sottrae il figlio: offre 2mila euro a chiunque dia notizie del bambino
Una ricompensa di 2000 euro a chi fornisce notizie del figlio portato via dalla ex moglie espatriata in Venezuela. È il tentativo disperato di Sergio Solimo, autista in una ditta del Vallo di Diano, di rintracciare Francesco il figlio di otto anni sequestrato all'ex compagna e ormai di fatto scomparso. "Aiutatemi – lancia l'appello – Non vedo mio figlio da quattro anni. La mia ex moglie lo ha rapito portandolo a Caracas. Offro una ricompensa di duemila euro a chiunque mi dia notizie documentate e aggiornate su dove si trovi mio figlio".
La drammatica vicenda ha inizio a Sant'Arsenio, piccolo centro a sud di Salerno, quattro anni anni fa. Nel mese di ottobre del 2010, Tania Polito, italiana con origini sudamercane, si reca a Caracas, in Venezuela, per far conoscere il piccolo Francesco ai nonni venezuelani, ma da quel momento Sergio non vede più suo figlio. Nel 2011 l'uomo, disperato, l'uomo parte alla volta di Caracas per incontrare la moglie che gli concede di poter vedere il piccolo Francesco per un'ora al giorno per una sola settimana. Ma ben presto i rapporti tra marito e moglie degenerano e Sergio Solimo, nel 2012, avvia l'iter procedurale per ottenere il divorzio. Intanto a dicembre del 2012, la Suprema Corte venezuelana ordina il rimpatrio in Italia del piccolo Francesco. Ad aprile 2013 Solimo viene obbligato dalla magistratura venezuelana a recarsi a Caracas al fine di dare esecuzione alla sentenza di rimpatrio di suo figlio, ma la donna intanto si è resa irreperibile insieme al bambino. In occasione dell'udienza della causa di separazione, nel 2013, Tania Polito rientra in Italia e viene arrestata con l'accusa di sottrazione di minore all'estero. Alla 42enne vengono concessi gli arresti domiciliari nella sua abitazione di Sant'Arsenio. Dopo non molto però il tribunale del Riesame di Salerno la rimette in libertà, con il divieto di espatrio, divieto che la donna ignora, fuggendo in Venezuela, dove si trova presumibilmente tuttora. A nulla sono valsi gli appelli di Solimo al capo dello Stato Giorgio Napolitano e al presidente della Repubblica del Venezuela, Nicolas Maduro Moros. "Da quattro anni – si sfoga – non vivo più. La magistratura mi ha dato ragione, ma la realtà è che mio figlio è ancora in Venezuela. Mi sento abbandonato dalle istituzioni".