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La beffa della moneta bulgara da 2 Lev: sembra quella da 2 euro ma ne vale la metà

Non sono monete da 2 euro e non sono nemmeno antiche o rare: si tratta di ‘patacche’ dal valore fortemente inferiore rispetto a quello del conio Ue che vengono rifilate a ignari turisti o distratti consumatori.
A cura di Redazione Napoli
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Sembra la moneta da 2 euro ma non lo è. Si tratta del Lev, valuta ufficiale della Repubblica di Bulgaria (paese che fa parte della Ue ma che non ha l'euro) che sta facendo sempre più spesso capolino tra gli spiccioli consegnati come resto soprattutto ad ignari turisti napoletani. Il trucco c'è si capisce solo dopo: la moneta bimetallica del tutto simile a quella del conio Ue, con l'interno giallo di nichel-ottone e l'esterno color ferro (lega di rame-nichel) al cambio vale esattamente la metà dell'euro, ovvero 0,51 cent.

Nei luoghi frequentati da turisti non europei distribuire monete del genere come resto (taxi, esercizi commerciali vari) significa sostanzialmente guadagnare illecitamente un euro ogni volta. E per questo molte associazioni di consumatori già hanno lanciato l'allerta.  C'è peraltro anche un precedente: la moneta da 1 Bath della Thailandia che addirittura vale appena 19 centesimi. E ancora: i 50 centesimi di lira turchi, sempre uguali ai 2 euro ma pari ad appena 25 centesimi di euro. E non si tratta nemmeno di monete antiche e rare, quindi anche per i collezionisti valgono zero.

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