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La Campania è in festa: il beato Vincenzo Romano sarà canonizzato da Papa Francesco

La data prescelta dalla Santa Sede è il 14 ottobre prossimo: con lui, saranno innalzati agli onori degli altari anche Paolo VI e monsignor Oscar Arnulfo Romero. Festa grande nella città del futuro santo, Torre del Greco, dove le campane hanno suonato a festa dopo l’annuncio dato ufficialmente dal Vaticano.
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La Campania è in festa: il prossimo 14 ottobre, in piazza san Pietro a Roma, insieme a Papa Paolo VI e a monsignor Oscar Arnulfo Romero, arcivescovo di San Salvador martire ucciso dagli “squadroni della morte” il 24 marzo 1980, sarà canonizzato anche don Vincenzo Romano, un sacerdote di Torre del Greco vissuto a cavallo tra il Diciottesimo ed il Diciannovesimo secolo.

La sua Torre del Greco è in festa. All’annuncio della canonizzazione, il parroco della basilica pontificia di Santa Croce, dove è venerato il corpo del beato, ha fatto suonare a festa e l’edificio sacro si è riempito di fedeli che rendevano omaggio al corpo di un sacerdote che in vita, e dopo la sua morte, fu ed è amatissimo, al punto che Vincenzo Romano è oggi il patrono dei sacerdoti della Campania.

Proprio in quella basilica, don Vincenzo Romano fu parroco per ben trentatrè anni. Discepolo di sant’Alfonso Maria de’ Liguori, fu impegnato nell’opera di ricostruzione spirituale e materiale di Torre del Greco dopo la terribile eruzione del Vesuvio del 1794. Fu vicinissimo ai poveri ed ai pescatori, che spesso difendeva dai soprusi dei proprietari delle imbarcazioni. Morì di polmonite nel 1831 in fama di santità e fu subito sepolto nella sua parrocchia. La causa di canonizzazione fu aperta sotto il pontificato di Gregorio XVI: per la prima volta nella storia questo onore toccava ad un semplice parroco. Poco più di sessant’anni dopo Leone XIII dichiarava eroiche le sue virtù. Paolo VI, il 17 novembre 1963, lo beatificava indicandolo a modello per tutti i sacerdoti. Anche se non è ancora santo, al beato Vincenzo Romano sono già intitolate tre chiese. La prima a Melito di Napoli, la seconda in un piccolo villaggio nel cuore dell’Uganda e la terza in Guatemala.

A convincere la Congregazione per le Cause dei Santi e papa Francesco della santità di don Vincenzo è stato un miracolo compiuto per sua intercessione in favore di Raimondo Formisano, un piccolo commerciante tornese di frutti di mare, padre di quattordici figli. Era ammalato di tumore all’addome e non smise mai di credere che il beato Vincenzo Romano lo avrebbe guarito. Pochi mesi dopo il tumore scomparve inspiegabilmente, senza nessun tipo di motivazione medica.

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