La canzone napoletana nell’ultimo libro di Luciano De Crescenzo
"lo sono stato fortunato perché sono nato a Napoli, quella che può essere considerata per definizione la città del canto. Questo libro è la prova provata che Napoli è la patria della canzone" Così Luciano De Crescenzo, regista, scrittore e filosofo napoletano autore del celebre Così parlò Bellavista, descrive la sua nuova fatica letteraria "Ti voglio bene assai, storia e filosofia della canzone napoletana" (Mondadori editore). Un libro che esplora non tanto la storia della musica napoletana, ma che indaga la canzone napoletana come linguaggio ulteriore della città. La presentazione del libro si terrà a Napoli il prossimo 17 dicembre alle 17.30 nell'Auditorium del complesso monumentale di San Domenico Maggiore. Con De Crescenzo interverranno Marina Confalone, Pasquale Esposito, Marisa Laurito, Gigi Marzullo e il maestro Carlo Missaglia; la discussione sarà moderata da Marsia Lamberti.
Il nuovo libro di Luciano De Crescenzo
"È come se le canzoni fossero dei tamburi emozionali che influenzano il battito del nostro cuore – scrive Luciano De Crescenzo – Quando siamo felici, il battito accelera e ci regala un ritmo scanzonato, quando siamo un po' tristi, invece, il battito rallenta e prende la forma di una malinconica nenia. Ci consolano, sono una specie di medicina, un antinfiammatorio dell'anima. Persino Platone e Aristotele erano convinti che l'arte della musica potesse ristabilire l'equilibrio interiore e in alcuni casi incidere sulla morale dell'individuo. "Era de maggio","O sole mio, Torna a Surriento, "O surdato ‘nnaumurato", "Tammuriata nera", "Malafemmena… " sono solo alcuni dei successi napoletani che l'autore cita nel libro. "In fondo – scrive – Napoli stessa è una canzone".