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La cattura del boss dei Casalesi Antonio Iovine diventa una fiction

In arrivo il prossimo autunno il tv movie in due puntate basato sulla storia della cattura del boss dei Casalesi Antonio Iovine, padrino del clan di Casal di Principe. “Sotto copertura” produzione Lux Vide, per la regia di Giulio Manfredonia, andrà in onda su Rai Uno.
A cura di Angela Marino
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Ancora una volta la Tv mette in scena frammenti della storia criminale del Sud. Dopo la fortunatissima serie Gomorra, basata sull'omonimo bestseller di Roberto Saviano, è andata in onda su Saky con un successo straordinario, questa volta è la Rai a scavare nelle ultime, significative vicende che hanno visto protagonista la camorra.  Sotto copertura, produzione Lux Vide per la regia di Giulio Manfredonia, con Claudio Gioè, Guido Caprino, Filippo Scicchitano, Raffaella Rea, Simone Montedoro, mette a fuoco un singolo evento, quello della cattura del boss dei Casalesi, Antonio Iovine, avvenuto il 17 aprile 2010, dopo una latitanza durata 15anni.

Al centro della fiction in due puntate che aprirà la prossima stagione stagione di Rai 1 c'è l'ex capo della Squadra Mobile di Napoli Vittorio Pisani, vero protagonista della storia, colui che condusse le operazioni che portarono alla cattura del padrino dei Casalesi. Ai suoi ordini una squadra di agenti – tra cui una poliziotta sotto copertura a Casal di Principe nei panni di una casalinga  –  che rischia la vita senza glorie, barcamenandosi con il modesto stipendio e le rinunce della vita che hanno scelto. Sulla barricata opposta, c'è Antonio Iovine, , il boss che sancì l'egemonia dei Casalesi nel traffico di rifiuti e nella speculazione edilizia, l'antagonista, l'eroe negativo, lo stesso che nelle foto della cattura ride sprezzante alle telecamere, costretto da anni ormai a una vita da clandestino, fino all'imminente arresto che lo vede oggi collaboratore di giustizia.

Vittorio Pisani Ferraro, invece, l'agente che mise assegno il blitz che portò all'arresto de "O Ninno" e nel 2011 a quello di Michele Zagaria, altro superlatitante dell'omonima fazione del clan, arrestato in un bunker di Casapesenna, nello stesso anno fu processato per abuso d'ufficio e favoreggiamento e poi assolto il primo grado. Il controverso ruolo dell'agente  nella fiction Rai è affidato a Claudio Gioè.

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