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La denuncia del testimone di giustizia: “La camorra vende voti al miglior offerente”

Gennaro Ciliberto, testimone di giustizia, ha rilasciato dichiarazioni al giornale Metropolis denunciando l’infiltrazione della criminalità organizzata nel business delle campagne elettorali: “Tutti sanno ma nessuno parla”.
A cura di Valerio Barbato
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Bollo su scheda elettorale

Pesano come un macigno le parole pronunciate da Gennaro Ciliberto. Il testimone di giustizia ha rilasciato a Metropolis le sue dichiarazioni, denunciando l'ingerenza nel voto da parte della criminalità organizzata e gettando così un'ombra sulle prossime elezioni: "Tutti gridano legalità e giustizia, ma a Napoli la squadra della camorra vende i voti al miglior offerente". Stando alle sue parole, l'organizzazione criminale avrebbe un listino prezzi per le varie attività che riguardano la campagna elettorale per le comunali e dispiega così da anni le proprie forze al servizio dei candidati "con un racket delle affissioni dei manifesti da circa un euro cadauno, sentinelle fuori dai seggi per 50 euro al giorno, squadre dotate di pulmino che passano a prelevare a casa anziani per poi portarli a votare".

Per il testimone di giustizia, nessuno, tranne qualche giornalista, ha il coraggio di denunciare ciò che accade nell'orbita delle elezioni. Il popolo, secondo lui, dovrebbe "camminare a testa alta, contando i grandi manifesti affissi da mesi per le strade di Napoli, ognuno costa circa 250 euro alla settimana". Ha invitato, quindi, ad osservare dove sono affissi e a "chiedersi chi ci abita in quelle case, oppure basterà stazionare per circa trenta minuti sotto ai comitati elettorali e vedere il via vai di facce di personaggi già noti alla cronaca nera che caricano rotoli di manifesti". Ciliberto aveva anche dichiarato di volersi candidare a sostegno di Marcello Taglialatela nella lista Fratelli d'Italia, ma la richiesta di autorizzazione non ha ricevuto risposta: "Dal Ministero dell'Intero hanno fatto scadere i termini senza rispondere e addirittura mi è stato negato il certificato elettorale", conclude Ciliberto.

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