La fabbrica di elettrodomestici Whirlpool chiude a Napoli: 430 operai a rischio
Incontro ad alta tensione quello in corso a Roma tra Whirlpool, Fim, Fiom e Uilm per fare il punto sull'accordo dello scorso ottobre. A scatenare le ire dei sindacati l'annuncio inaspettato della chiusura dello stabilimento di Napoli che profila per i 430 lavoratori un futuro incerto. Immediata la solidarietà del sito di Varese che ha annunciato lo sciopero spontaneo per solidarietà. Al momento l'incontro è sospeso. I sindacati criticano duramente il gruppo ricordando come l'accordo dello scorso anno prevedesse la garanzia di investimenti mirati per tutti i siti Whirlpool per tre anni fino al 2021. L'azienda, infatti, intende riconvertire il sito e cedere il ramo d'azienda a terzi. Dopo l'incontro con i sindacati, nei prossimi giorni, la Whirlpool renderà noti tutti i dettagli e le tempistiche della riconversione. Intanto, il Ministero dello Sviluppo Economico ha convocato un tavolo di crisi per discutere della situazione il prossimo 4 giugno.
Annunciato lo sciopero
"Whirlpool annuncia la chiusura dello stabilimento di Napoli: immediato lo sciopero in tutto il gruppo e su tutti i turni. La multinazionale rispetti il piano industriale firmato al ministero. Noi non ci stiamo ai licenziamenti per delocalizzazione, dal momento che, tra l'altro, l'azienda usufruisce di tutto il sostegno possibile attraverso gli ammortizzatori sociali per la riorganizzazione dopo l'acquisizione di Indesit. Ora basta!" ha dichiarato in una nota Francesca Re David, segretaria generale di Fiom-Cgil.
"All'incontro di questa mattina, chiesto da tempo dalle organizzazioni sindacali, il management di Whirlpool ha annunciato l'intenzione della multinazionale americana di vendere lo stabilimento di Napoli. Solo a ottobre scorso, con un accordo quadro sottoscritto in sede ministeriale, quindi con l'impegno anche del ministro Di Maio, Whirlpool aveva dato garanzie di investimenti e salvaguardia dell'occupazione in tutti gli stabilimenti del gruppo. Per la Fiom è inaccettabile che gli impegni presi vengano disattesi in questo modo, a ogni cambio di management. Abbiamo chiesto un incontro urgente al Ministero, la delegazione verrà ricevuta alle 12.30. È necessaria una presa di posizione del governo, co-attore dell'accordo quadro che ad oggi viene messo in discussione dall'azienda. Tutti gli stabilimenti del gruppo si sono fermati, con produzioni bloccate in tutto il gruppo" si legge in una nota della Fiom-Cgil.