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La Fontana del Sebeto sfregiata dai napoletani: scritte sui marmi e vandalismi

Scritte vandaliche sui marmi della Fontana del Sebeto, a due passi dal Lungomare di via Caracciolo. Lo sfregio dei napoletani a quello che è un momento tra i più rappresentativi, vicino ai 400 anni di vita. Costruita nel 1635 dove oggi c’è via Cesario Console, fu smontata nel 1900 e ricostruita nell’attuale posizione nel 1939.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Una delle scritte vandaliche sulla Fontana del Sebeto. [Foto / Fanpage.it]
Una delle scritte vandaliche sulla Fontana del Sebeto. [Foto / Fanpage.it]

Un pessimo atto vandalico sulla Fontana del Sebeto, nel cuore di Chiaia. Scritte e messaggi d'amore scritte con pennarelli ed altro materiale indelebile sulla storica Fontana che si trova in largo Sermoneta, al termine di via Francesco Caracciolo. L'ennesimo scempio dei napoletani a quello che è uno dei monumenti più conosciuti per chi visita il quartiere di Chiaia e si avventura sul Lungomare di Mergellina, ben visibile anche dal mare. Ed è proprio da questa parte, da quella del Golfo di Napoli, che si notano le scritte. Se la parte che dà sulla strada, infatti, è stata "risparmiata" dallo scempio (visto anche che è protetta da aiuole e piccole recinzioni), la parte posteriore che invece si affaccia sul Golfo è alla mercé di chiunque, compresi i napoletani, non necessariamente "ragazzini", che hanno ben pensato di lasciarvi un ricordo "indelebile", è proprio il caso di dirlo, su quello che è un monumento vicino ai 400 anni di storia e che meriterebbe ben altro trattamento da parte dei propri concittadini.

La storia della Fontana del Sebeto

La Fontana del Sebeto fu costruita nel 1635, quando Napoli era sotto il dominio spagnolo. Originariamente, si trovava su quella che oggi è via Cesario Console, di fronte a via Santa Lucia. Fu nel 1900 che venne smontata e rimontata nel 1939 nell'attuale denominazione, quando nell'ambito dei lavori del "risanamento edilizio" venne prolungato il Lungomare di Napoli, con la colata di cemento che poi avrebbe costituito l'attuale via Caracciolo, con lo spostamento dunque di diversi metri del limite del mare, nella posizione che ha oggi. Il nome della fontana si rifà a quello del fiume Sebeto, che ai tempi di greci e romani attraversava Napoli e, con ogni probabilità, sfociava all'altezza di via Cesario Console (ma la sua esatta collocazione non è mai stata del tutto chiarita).

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