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Napoli, la guerra del Ministeriale: Scaturchio contro Scaturchio

Guerra fra pasticcieri. Il marchio e la ricetta segretissima del famoso dolce sono di proprietà della pasticceria Scaturchio di piazza San Domenico Maggiore a Napoli. Ma lo stesso dolce, con lo stesso nome sarebbe in vendita anche nella pasticceria di Armando Scaturchio.
A cura di Enrico Tata
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A sinistra il ministeriale e a destra i ‘presidenziale'

Scaturchio contro Scaturchio. È una vera e propria battaglia, quella del Ministeriale. Il marchio e la ricetta segretissima del famoso dolce sono di proprietà della pasticceria Scaturchio di piazza San Domenico Maggiore a Napoli, acquistata dalla società Sant'Anna al Borgo della famiglia Normale. Secondo i legali dei Normale, Armando Scaturchio della Pignasecca metterebbe in commercio un dolce identico al Ministeriale "ledendo gravemente i diritti morali, di immagine (con sviamento di clientela e concorrenza sleale anche parassitaria e confusoria) e soprattutto patrimoniali della Sant'Anna al Borgo". Problemi anche per un altro dolce di Armando Scaturchio, il "Babasotto", secondo la famiglia Normale troppo simile al loro famoso "Babà Vesuvio".

"Come è noto – spiegano gli avvocati- il Babà Vesuvio da un lato e forse ancor più il dolce Ministeriale dall'altro sono dei veri e propri capisaldi della produzione dolciaria della cliente che ha concorso a caratterizzarne la qualità e notorietà internazionale del suo marchio e che è il frutto di delicata attività di elaborazione e ingegno nonché oggetto di diritti di privativa". Per questo la richiesta è di interrompere, entro sette giorni, la produzione dei due dolci.

Scaturchio: guerra fra Ministeriale e Presidenziale

"Ma quale Ministeriale. Il nostro dolce si chiama Presidenziale", si difende Armando Scaturchio. "Ha la forma di un fiore e fu creato da mio padre in occasione di una visita a Napoli dell' ex presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Inoltre il Ministeriale è aromatizzato col rum, il Presidenziale invece con il liquore alla marasca", sottolinea. Anche per il babà, Scaturchio rimanda le accuse al mittente: "Come scrivono loro stessi, si chiama Babasotto. Quanto alla forma non abbiamo mai copiato quella dei nostri concorrenti. Una volta sola abbiamo esaudito un' esplicita richiesta di una nostra vecchia cliente. Ma si è trattato di una faccenda privata che non abbiamo minimamente pubblicizzato. Ripeto: il nostro babà è un altro". Tutto risolto? Si vedrà.

Il caso Vesuviella

Non è la prima volta che Armando Scaturchio deve rispondere dell'accusa di furto di dolci. Famoso è stato il caso ‘Vesuviella'. La pasticceria Cuori di Sfogliatella si inventa qualche anno fa un'innovativa versione della sfogliatella ispirata al Vesuvio: una spirale di pasta sfoglia a punta e un ripieno di ricotta e cioccolato. Nel 2013 registrano il marchio della loro creazione. Per caso, i titolari di Cuori di Sfogliatella scoprono che anche nella storica pasticceria di Armando Scaturchio si vende un dolce chiamato ‘Vesuviella': stessa forma ma ripieno di ricotta e babà. Anche il quel caso parte una diffida "a tutela del modello sfogliatella a forma di vulcano". "Io non sapevo che esistesse già un dolce con quel nome, peraltro registrato. Non ho allora perso tempo e ho cambiato il nome della mia specialità in ‘Tupella', un omaggio al tuppo di mia figlia Ornella", continua il signor Armando. E sulla forma simile: "Vorrei approfondire la questione – sostiene – ma se sarà necessario modificheremo anche quella".

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