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La magia di Eduardo De Crescenzo: Ercolano conquistata coi classici e una super band jazz

Oltre dieci mila persone per quattro concerti, conditi dal sold out della chiusura che ha visto protagonista Eduardo De Crescenzo con una super band jazz: sono i numeri del Festival delle Ville Vesuviane, che ha chiuso i battenti proprio col concerto del fisarmonicista partenopeo.
A cura di Francesco Raiola
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L'amore incondizionato per Eduardo De Crescenzo, più che dall'ennesimo sold out fatto per la sua esibizione a Villa Favorita ad Ercolano in occasione del concerto di chiusura del Festival delle Ville Vesuviane – che ha ospitato anche Litfiba, Enzo Avitabile e Francesco Renga – lo si vede puntualmente dal trasporto con cui il pubblico incita e accompagna il cantante e fisarmonicista partenopeo. Vedere i fan cantare a squarciagola tutte le canzoni, cercare il continuo dialogo, urlare ‘Ti amo' o ‘Sei il migliore' – come 15enni davanti a Justin Bieber – è un bello spettacolo nello spettacolo, che si somma all'emozione palpabile che emerge dalle oltre due ore di spettacolo. De Crescenzo, però, non si scompone, anche quando si alza per mettere in mostra il suo talento vocale o per duettare con tromba, o col sax, in una strana danza. Non si scompone, eppure si percepisce l'emozione: è la musica il suo linguaggio, sono le parole delle sue canzoni quelle che utilizza per mettersi in sintonia con le migliaia di persone che riempiono sempre i suoi concerti. Lo dice lui stesso, dopo l'esecuzione di ‘Dalle Radici', pezzo in cui usa la voce come uno strumento, assieme al contrabbasso, specificando come:

La musica non deve convincere, è un linguaggio magico che insegna a scoprire il mondo. È con lei che il musicista racconta chi è. Questa cosa di interrompere per parlare è un'invenzione dello show business, della musica d'intrattenimento che, come avrete capito, a me non piace.

Sarà l'unico momento, infatti, in cui il cantante smetterà di emettere suoni che non siano utilizzati per il canto. Il set, tratto da ‘Essenze Jazz', l'album del 2013 che rivisita in chiave jazz alcuni dei suoi maggiori successi, è emozionante, e comprende pezzi come ‘Ancora', ‘Quando l'amore se ne va', ‘E la musica va', ‘Il racconto della sera', ‘Il treno' (mancano ‘Al Piano Bar di Susy' o ‘Vola', richiestissima dal pubblico, che non figurano nell'album), fino ai tre bis (“La vita è questa vita”, “C’è il sole” e “Cosa c’è di vero”) che il pubblico, dopo aver abbandonato i propri posti, ha seguito in piedi sotto al palco. Una serata impreziosita anche dai musicisti che hanno accompagnano il cantante: una vera e propria super band jazz che vedeva sul palco Enrico Rava – accolto come una star dal pubblico vesuviano – alla tromba, Enzo Pietropaoli al contrabbasso, Marcello Di Leonardo alla batteria, Stefano Sabatini al pianoforte, Daniele Scannapieco al sassofono, Lamberto Curtoni al violoncello.

Il professore Giuseppe Galasso, presidente della Fondazione Ente Ville Vesuviane, ha voluto esaltare il successo dell'iniziativa, sottolineando, al contempo, uno degli obiettivi della città di Ercolano, in cima alla lista delle priorità culturali del sindaco Ciro Bonajuto, presente a Villa Favorita:

Il successo di questo Festival giunto ormai alla sua ventisettesima edizione, si aggiunge ai molti titoli di Città di Cultura che Ercolano può vantare in tanti campi, ed è un positivo viatico per la sua candidatura a capitale italiana della Cultura per il 2016 che la Fondazione Ente Ville Vesuviane sostiene fortemente.

De Crescenzo, quindi, ha chiuso in bellezza un festival che ha portato in alcuni dei luoghi più suggestivi della periferia napoletana oltre dieci mila persone in quattro concerti e che riprenderà la sua attività cartellonistica a dicembre con la sezione “Natale in Villa”.

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