La Magna Grecia al Mann: dopo 23 anni riapre la collezione di reperti unica al mondo
Ci sono voluti oltre 20 anni per rivedere i principali reperti della collezione Magna Grecia del Mann. Da oggi, infatti, 400 "nuove" testimonianza dell'antichità saranno disponibili per i visitatori del prestigioso museo napoletano, che da oggi potranno ammirare la prestigiosa collezione Magna Grecia del Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Per l'occasione, è stato allestito uno speciale allestimento per raccontare le radici storiche della cultura dell’Italia meridionale. I reperti, scoperti tra il XVIII secolo e i primi anni del XX, rappresentano un caso eccezionale per i musei archeologici di tutto il mondo.
Al Mann riecco la Magna Grecia dopo 23 anni
La collezione, chiusa dal 1996, è una delle più ricche e antiche del patrimonio archeologico internazionale, composta da oltre 400 opere, che raccontano le caratteristiche insediative, le strutture sociopolitiche, il retroterra religioso ed artistico nella Campania di epoca preromana. Il direttore del Mann, Paolo Giulierini, racconta entusiasta la riapertura:
Restituiamo oggi al Museo Archeologico Nazionale di Napoli una parte fondamentale della sua identità il riallestimento dopo 20 anni della collezione Magna Grecia, tra le più ricche e celebri al mondo, è l’esito di un vasto piano di interventi per il riassetto dell’ala occidentale dell’edificio destinata ad accogliere le testimonianze dell’epoca preromana. Nelle sale del primo piano che ospitano il percorso espositivo, un’esperienza unica attende il visitatore, che potrà letteralmente ‘passeggiare nella storia’. Lo farà camminando, con le opportune precauzioni, sui magnifici pavimenti a mosaico provenienti da Villa dei Papiri di Ercolano, da edifici di Pompei, Stabiae, dalla villa imperiale di Capri, finalmente recuperati e riportanti alla loro magnificenza. La storia dei greci in Occidente, e quella dei popoli italici con i quali vennero a contatto, torna quindi a passare per il MANN, e mi piace immaginare questa ‘nuova’ sezione come un affascinante ‘portale della conoscenza’ che da Napoli conduca, e sempre più invogli, alla scoperta degli antichi tesori del Mezzogiorno d’Italia’.