La multa che fa infuriare gli automobilisti. Ma è solo una pubblicità
Napoli, centro storico. L'automobilista che in mattinata ha trovato, chissà come, tra parcheggiatori abusivi, traffico e disagi, un posto auto, torna per riprendere la vettura e subito alza gli occhi al cielo. C'è un foglio di carta proprio lì sul cruscotto, sotto il tergicristallo. L'ennesima contravvenzione? "Eppure ho messo il grattino…" dice mormorando da solo, arrabbiato. Quando, arrabbiato, sfila il foglietto, prende le chiavi, apre la portiera, si mette al posto di guida e accende l'auto, regala un ultimo arrabbiato sguardo alla multa prima di rimetterla nel portafogli e pagarla (si spera) l'indomani.
La rilegge e…sorpresa. Non è affatto una multa. C'è un logo che ricorda vagamente quello del Comune di Napoli ma non lo è affatto. Non è un verbale, è una sorta di "guerrilla marketing", una finta contravvenzione al Codice della strada che ricorda, invece, le serate in un particolare locale del centro storico partenopeo, un localino specializzato in cocktalil e "cicchetti", molto gettonato dai giovanissimi, che sorge lì dove un tempo c'era una salumeria. Le reazioni si dividono in due tipologie: c'è chi, sollevato dal fatto che non si tratta d'un verbale, si complimenta per la trovata che sicuramente ha catturato l'attenzione e chi, invece, maledice il locale e gli autori della pubblicità per "procurato allarme".