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L'arte del pizzaiuolo napoletano patrimonio UNESCO

La parola “pizza”? Non è nata a Napoli, dice uno studio

Secondo un professore di Formia il termine sarebbe stato inventato in un mulino vicino Gaeta.
A cura di Enrico Tata
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Pasta lievitata, cotta in forno e poi condita. Tutti la chiamiamo “pizza”. Ma chi ha inventato il nome? Secondo un professore di Formia non sarebbe stato inventato a Napoli. Sarebbe invece un'invenzione nata a Gaeta, il porto famoso per le tielle ripiene e per le olive locali. Giuseppe Nocca, storico della cultura alimentare e docente dell'Istituto Alberghiero di Formia presenterà la sua “rivoluzionaria” scoperta il prossimo 12 febbraio. Secondo lui la “pizza”, almeno come parola, nascie in un mulino nei pressi del fiume Garigliano, che divide il Lazio dalla Campania. Il termine compare per la prima volta nel maggio del 997 d.C. In un atto notarile conservato all'Archivio della Cattedrale di Gaeta.

In pratica il mulino, di proprietà del vescovato, veniva affittato a condizione che ogni anno “nel giorno di Natale e voi e i vostri eredi dovrete corrispondere sia a noi che ai nostri successori, a titolo di pigione per il soprascritto episcopio e senza alcuna recriminazione, dodici pizze, una spalla di maiale e un rognone, e similmente dodici pizze e un paio di polli nel giorno della Santa Pasqua di Resurrezione”. Dodici pizze, che nel testo originale, in latino, era “doduodecim pizze”. Tra l'altro proprio per questo, dice Nocca, il termine “pizza” può essere inserito tra i primi vocaboli dell'italiano volgare

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