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La piazza di spaccio? Si paga a rate settimanali. Così il clan faceva cassa a San Giovanni

Napoli Est: ecco il meccanismo di sostentamento del clan della camorra, basato su una serie di pagamenti settimanali per tenere in gestione la piazza di spaccio. Ad aiutare Antonio Scognamiglio a distribuire la droga ci pensavano papà e mammà. La merce veniva calata dal balcone col paniere.
A cura di Redazione Napoli
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Una rata da 200 euro alla settimana al clan per tenere la piazza di spaccio di droga. Guai a sgarrare: scatta la penale. Così Antonio Scognamiglio, 36 anni, considerato dagli inquirenti contiguo al gruppo criminale dei Cuccaro, attivo nei quartieri di Napoli di Barra e San Giovanni a Teduccio, si garantiva un'attività tranquilla. Scognamiglio, insieme ad altri cinque suoi fedelissimi, è stato arrestato dopo un'indagine dei carabinieri di per estorsione, detenzione e spaccio di stupefacenti, porto illegale di armi, e procurata inosservanza della pena, con l'aggravante delle finalità mafiose.

Il padre e la madre coinvolti nello smercio di droga

L'inchiesta, condotta dai militari dell'Arma si basa su intercettazioni e servizi di osservazione oltre che sulle dichiarazioni dei pentiti e documenta una fiorente piazza di spaccio diretta da Scognamiglio e localizzata nella sua abitazione; a contribuire anche i genitori dell'uomo: il padre che si occupava di riscuotere il denaro e madre (che nascondeva sostanze stupefacenti e bilancini quando c'erano controlli). La droga veniva ceduta agli acquirenti dal balcone di casa grazie al tradizionale calo del paniere.

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