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La realtà virtuale per ridurre lo stress della chemio: prima sperimentazione a Napoli

All’istituto Pascale di Napoli un ricercatore di 28 anni ha condotto uno studio su 50 pazienti operate al seno, per misurare l’efficacia della realtà virtuale come mezzo per ridurre lo stress dei cicli di chemio. Le pazienti, munite di occhiali 3D, vengono catapultate su mondi virtuali, estraniandosi dalla loro stanza d’ospedale.
A cura di Francesco Loiacono
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A Napoli, e precisamente all'istituto Pascale, è stato sperimentato per la prima volta in Italia l'utilizzo della realtà virtuale per alleviare lo stress di pazienti sottoposte a trattamenti di chemioterapia. Il test ha coinvolto 50 donne, tutte già operate alla mammella per tumore, che hanno compilato questionari sugli effetti del viaggio nel mondo virtuale – con tanto di occhiali 3D, joystick e guanti – durante il ciclo di chemio. Nel corso del test le donne sono anche state sottoposte a esami: i risultati completi saranno resi noti tra circa 4 mesi, e potrebbero cambiare lo scenario delle cure nel nostro Paese.

Realtà virtuale per ridurre lo stress della chemio

Il ricercatore che ha seguito tutte le fasi della ricerca è uno psicologo di 28 anni, Andrea Chirico, già da 10 anni al Pascale come volontario. Chirico, come spiega il quotidiano Il Mattino che ha riportato la notizia, è partito dagli studi sull'argomento effettuati da Antonio Giordano, fondatore e direttore dello Sbarro Institute di Filadelfia in collaborazione con Cora Sternberg, direttore del dipartimento di Oncologia medica dell’ospedale San Camillo Forlanini di Roma. Li ha rivisti e li ha applicati sulle pazienti ricoverate al Pascale, con l'aiuto di una équipe di medici e psicologi.

Le pazienti sottoposte al test hanno potuto vivere un'esperienza virtuale durante i cicli di chemio su Second life, una sorta di mondo parallelo che esiste già da anni sul web, dove le persone possono interagire con altri utenti attraverso una loro identità virtuale, un avatar. In questo caso, ad aggiungere realismo all'esperienza – che chiunque su internet può fare – ci ha pensato la realtà virtuale: le pazienti grazie agli occhiali 3D riescono ad estraniarsi dalla loro stanza d'ospedale, sbarcando su un'isola virtuale e traendone benefici che gli studi hanno già comprovato ma che la ricerca italiana cercherà di confermare.

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