La Regione Campania rifiutò i Vigili del fuoco nella prevenzione incendi boschivi
C'è un fonogramma del ministero dell'Interno, direzione regionale dei Vigili del Fuoco datato 5 luglio 2017 che letto oggi, 12 luglio, il giorno dopo il grande incendio che ha ridotto in cenere parte del Parco nazionale del Vesuvio fa riflettere. La lettera, indirizzata ai sindacati di categoria, è firmata da Giovanni Nanni, Direttore regionale dei Vigili del fuoco in Campania, l'oggetto è la campagna anti incendi boschivi per quest'anno. «Si comunica che la Regione Campania, più volte sollecitata, ha rappresentato la propria indisponibilità alla stipula di una convenzione che preveda il coinvolgimento dei Vigili del Fuoco nelle attività di lotta attiva e prevenzione degli incendi boschivi».
Dunque l'ente guidato da Vincenzo De Luca ha detto no al supporto dei principali avversari del fuoco distruttore di vegetazione e di abitazioni, di animali e purtroppo a volte anche di vite umane. Cosa ha concesso Palazzo Santa Lucia? Lo dice la stessa missiva: la Regione ha «ribadito la richiesta di collaborazione, come fissata per gli anni passati, con l'impiego di personale nelle attività di spegnimento degli incendi di interfaccia e a tutela di beni e persone». Gli incendi definiti "di interfaccia" sono quelli che minacciano aree abitate interconnesse con zone naturali e rurali. «La disponibilità del personale – si legge ancora nella lettera – è per un periodo limitato, individuato la stessa Regione, nell'ambito di quello di massima criticità degli incendi boschivi».
Toccherà ora a Palazzo Santa Lucia spiegare come sono state impiegate le risorse economiche a tutela di aree fortemente a rischio incendi dolosi, così come toccherà allo stesso De Luca spiegare perché, nonostante le tecnologie forniscano ormai strumenti di controllo precisissimi (uno su tutti i droni, ma anche la solita videosorveglianza) , i criminali del fuoco frettolosamente definiti ‘piromani' agiscano indisturbati.