La seconda faida di Scampia tra omicidi e bombe a mano: 8 arresti
Una vasta operazione dei carabinieri, scattata all'alba di questa mattina, ha permesso di fare nuova luce sulla cosiddetta seconda faida di Scampia, la sanguinosa guerra di camorra scoppiata nel 2012 tra i clan che si contendevano l'importante quartiere di Napoli Nord, la Vanella Grassi e gli Abete-Abbinante-Notturno, che terminò con 27 morti. I militari dell'Arma del Nucleo Operativo della compagnia Vomero hanno dato esecuzione a otto ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Dda partenopea nei confronti di altrettanti soggetti ritenuti responsabili di vari reati, dall'omicidio alle lesioni personali, tutti aggravati dal metodo mafioso. Grazie alle indagini che hanno portato agli 8 arresti, carabinieri e magistrati sono riusciti a fare luce su due omicidi avvenuti durante la seconda faida di Scampia.
Bombe a mano per le strade: arrestati gli autori
Le operazioni eseguite dai militari dell'Arma questa mattina hanno permesso di fare luce anche su due episodi inquietanti che si verificarono, a poca distanza l'uno dall'altro, il 15 dicembre del 2012: due bombe a mano furono lanciate da affiliati degli Abete-Abbinante-Notturno. La prima in un cortile tra i palazzi delle cosiddette "case celesti", complesso di edilizia popolare di Secondigliano, che per fortuna non esplose; la seconda al Lotto G, che provocò il ferimento di 2 minorenni e sfiorò la strage: anche i mandanti e gli esecutori dei due attentati, perpetrati dal clan per dimostrare la loro forza ai rivali, sono stati assicurati alla giustizia.