La storia di Barbara, scomparsa da Napoli lasciando i suoi tre bambini
Barbara, insegnante di origini polacche si trasferisce a Napoli, per amore, nel 2005. Nella periferia del quartiere Ponticelli costruisce una famiglia unita e affiatata con il nuovo compagno, la figlia Dominique e i due bambini che di lì a poco nasceranno. È una donna solare, dinamica, un gran lavoratrice e una mamma modello. Poi, un giorno di dicembre, esce di casa per andare a comprare le medicine alla sua bambina e non torna più. È il 4 dicembre 2015.
Per comprendere l'enigma della scomparsa di Barbara Agnieszka Wojciechowska, bisogna tornare a dieci anni prima, quando, da giovane mamma di Dominik, avuta dal primo marito è in vacanza in Grecia. Nell'albergo incontra Ferdinando Catuogno, quello che sarà il futuro compagno. È subito amore. I progetti per la loro vita futura la portano a una scelta drastica, trasferirsi in Italia, lasciando i genitori, i fratelli e l'amato lavoro di insegnante.
Sbarca a Ponticelli, dove viene accolta dalla famiglia di Ferdinando come una figlia. La vita scorre serena e felice in casa Catuogno, nonostante i problemi economici. Ferdinando resta disoccupato e Barbara sceglie di mettere da parte la sua laurea con il massimo dei voti per trovare un lavoro che l'aiuti a mantenere la famiglia. Trova lavoro come cameriera in un ristorante, dove si distingue per l'impegno e la serietà, diventando presto preziosa per il titolare e i colleghi.È il 2015 quando Barbara comincia a manifestare strani comportamenti. Litiga spesso con il compagno per futili motivi, a volte sembra assente, come se fosse assorta in pensieri che non può condividere con i suoi. Quale preoccupazione nascondeva a Ferdinando e alla figlia adolescente Dominik, con la quale aveva un rapporto di grande complicità? Nonostante tutto Barbara continua a comportarsi dalla donna responsabile e dalla madre attenta che è sempre stata, finché un giorno non accade qualcosa di strano.
Ferdinando va a prendere Barbara, come di consueto, alla fine del turno al ristorante, ma si anticipa di un quarto d'ora. "Vieni a prendermi, ho finito", lo chiama Barbara al telefono. "Sono qui, ma tu non ci sei…" risponde allarmato il marito. Barbara, allora, interrompe bruscamente la telefonata per poi richiamare dopo dieci minuti indicando come punto di incontro una rotonda poco distante dal ristorante. Quella notte la coppia litiga, Barbara non sa dare una spiegazione a quella menzogna, dice di aver passeggiato, ma è agitata e tormentata. Poi, la mattina del 14 dicembre, esce di casa alle 8 del mattino per andare dal medico a farsi prescrivere le medicine per la figlia più piccola, che è a letto con la febbre. "Ti voglio bene" dice alla primogenita Dominik prima di uscire.
Quella è l‘ultima volta che qualcuno ha visto Barbara. La giovane mamma si allontana lasciando a casa il cellulare e porta con sé solo le chiavi e i documenti. Quando la sua scomparsa viene denunciata da Ferdinando, nel quartiere Ponticelli si attivano le ricerche e la figura esile di Barbara spunta nelle immagini delle telecamere della videosorveglianza in via Camillo De Meis, a pochi passi da casa. Dopo una breve sosta in farmacia, dove viene ripresa dalle videocamere, si vede Barbara entrare in tabaccheria, presumibilmente per comprare un biglietto e poi rincorrere un autobus, dove forse sale. È un mezzo della linea ‘116' che dalla periferia porta al centro di Napoli. Da allora di Barbara non si hanno più notizie. "Escludo che mia madre possa essersi tolta la vita" dice la figlia Dominik a Chi l'ha visto?, che sin dai primi giorni dopo la scomparsa ha seguito il caso. "Mia madre non ci avrebbe mai lasciato, il mio timore – dice la giovane figlia di Barbara – è che possa essere stata vittima di qualcosa di brutto".