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La scomparsa di Angela Celentano

La storia di Celeste Ruiz, scambiata per Angela Celentano

Le indagini hanno stabilito che il nome era inventato e la foto era stata rubata ad una psicologa messicana residente in Francia, giunta in questi giorni a Torre Annunziata, dove si è sottoposta al test del Dna, che ha escluso qualsiasi legame con Angela Celentano. Dolore e commozione per la famiglia – che ha incontrato anche la donna – che aveva riposto molte speranze nella pista messicana delle indagini.
A cura di Valerio Papadia
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Si è spenta negli uffici della Procura di Torre Annunziata la speranza dei genitori di Angela Celentano, la bimba scomparsa durante una gita sul Monte Faito il 10 agosto del 1996, di poter rivedere in Celeste Ruiz loro figlia. La ragazza messicana, nel 2010, aveva contattato la famiglia di Angela, tramite mail, dicendo di essere lei Angela, di stare bene e di non voler essere cercata, prima di sparire nel nulla. Questa mattina, però, fonti vicine all'Interpol hanno dato la notizia del ritrovamento della fantomatica Celeste che, giunta in Italia, si è sottoposta al test del Dna. Il risultato: nessun legame con Angela Celentano.

Non solo. Le indagini hanno anche stabilito che la donna rintracciata non si chiama affatto Celeste Ruiz ma è in realtà la ragazza ritratta in quella foto – rubata dai social network – che negli ultimi 7 anni ha fatto il giro del mondo. La donna è una psicologa messicana, residente in Francia, che è risultata completamente estranea ai fatti.

Svaniscono le speranze per la famiglia Celentano

La notizia ha dato un duro colpo ai genitori di Angela, che da quasi 21 anni cercano di far luce sulla scomparsa della loro figlioletta e che avevano posto grande fiducia nella pista messicana. Proprio nei giorni scorsi, la famiglia aveva rivolto l'ennesimo appello affinché gli inquirenti indagassero più a fondo oltreoceano. Durante la permanenza della donna in Italia, i genitori di Angela hanno incontrato la psicologa messicana che aveva inconsapevolmente prestato il volto a Celeste Ruiz: i tre si sono stretti in un abbraccio tra lacrime di commozione e dolore.

Quella mail dal Messico: "Sono Angela, ma non mi cercate"

Era il 2010 quando, alla famiglia Celentano, arrivò una mail. La mittente era una certa Celeste Ruiz, il luogo da cui era stata invita il Messico. Il contenuto di quella missiva elettronica, sulla quale i genitori di Angela e gli inquirenti si sono crucciati per 7 anni, è ormai noto. A Catello e Maria Celentano la ragazza scrisse di essere lei, 14 anni dopo, quella bambina scomparsa durante la scampagnata sul Faito, di vivere felicemente oltreoceano, e di non voler essere rintracciata. È così è stato, almeno fino ad oggi. Dal quel giorno del 2010, però, tra alti e bassi, le indagini in Messico, da parte di entrambi i governi, sono andata avanti nella convinzione che si potesse realmente giungere ad una conclusione. Proprio pochi giorni fa, la Procura Generale di Città del Messico aveva raddoppiato la ricompensa per chi avesse avuto informazioni utili su Celeste Ruiz, offrendo 144mila euro.

La Procura di Torre Annunziata: "Le indagini non sono finite"

Sono i magistrati oplontini i titolari delle indagini sulla scomparsa di Angela Celentano. "Le indagini sulla scomparsa di Angela Celentano non sono finite qui. Stiamo rivedendo alcuni passaggi che ci sono meno chiari proprio per non tralasciare nulla al caso" hanno dichiarato il procuratore capo Sandro Pennasilico, il procuratore aggiunto Pierpaolo Filippelli e il sostituto procuratore Sergio Raimondi.

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