La storia di Martina: “Dopo lo stupro vivo nella paura, lui sta per tornare libero”
Arriverà a giorni la decisione del Tribunale sulla scarcerazione di Mariano, 22 anni, autore dello stupro di Martina e da mesi suo aguzzino. Dopo la fine di una storia durata tre anni, la ragazza è diventata vittime delle attenzioni morbose e della violenza del giovane che non si è rassegnato alla fine della loro storia. Ora Martina vive praticamente sotto scorta: accompagnata dalla madre e dalle amiche di giorno e di sera da un body guard privato, il suo istruttore di karate. Un vita quasi da reclusa la sua, alla quale è costretta dall'esigenza di difendersi e proteggersi dall'ex fidanzato sorpreso dalla polizia all'esterno del Caffè Gambrinus con un coltello dalla lama di 16 centimetri, lo stesso con il quale minaccio Martina, stuprandola sulle scale che da via Tasso portano a Chiaia.
Un episodio gravissimo che è solo il culmine di un tunnel oscuro fatto di violenza, insulti e minacce. Dai messaggi minatori su Whatsapp, agli insulti su Facebook utilizzando profili fake fino all'investimento del padre della ragazza avvenuto nella zona di Poggioreale, a Napoli e ad una seconda violenza sessuale consumata ad Ischia, dove il ragazzo aveva raggiunto la giovane, in vacanza nell'isola con la famiglia, costringendola a non ribellarsi alla violenza sotto la minaccia di una pistola. Cessazioni ampiamente documentate e sottoposte agli atti delle indagini che hanno costretto la ragazza a ricorrere all'assistenza psicologica e all'aiuto di un'associazione contro lo stalking per affrontare una quotidianità sofferta e faticosa che potrebbe essere turbata nuovamente dalla condotta del ragazzo.