La storia di Poppella: dai taralli al fiocco di neve, il dolce più imitato al Rione Sanità
Per chi è nato al Rione Sanità ‘Poppella‘ significa soprattutto cibo salato. Il dolce è arrivato dopo anni di taralli ‘nzogna e pepe (sugna e pepe) e pane. Tre generazioni di lavoratori, la capostipite, appunto, Poppella aprì il primo negozio nel quartiere Sanità nel 1920, qualche anno dopo la nascita del più illustre dei suoi figli, un certo Antonio De Curtis in arte Totò. E se per anni Poppella è stata sinonimo di prelibatezze salate, da qualche tempo è conosciuta a Napoli e nel resto d'Italia per una felicissima intuizione, ovvero il dolce fiocco di neve. Una ricetta semplice, delicata per quanto assolutamente segreta nella preparazione: pasta brioche soffice con il cuore di panna montata, ricotta e crema, il tutto spolverato di zucchero a velo, il ‘fiocco di neve' nasce per caso qualche anno fa: nel 2005 Ciro sforna i primi fiocchi, ma appena una ventina ogni domenica. Il prodotto piace e inevitabilmente la vendita si incrementa.
Oggi il successo è chiaro, complice anche una attenta e capillare operazione di marketing territoriale e a mezzo social. Ed è impossibile mantenere il conto delle brioscine sfornate dal pasticciere Ciro Scognamillo, erede della tradizione, ma stiamo nell'ordine delle migliaia quotidiane. Cui, volendo, potremmo sommare anche le inevitabili imitazioni di molte altre pasticcerie partenopee. I fiocchi di neve da qualche tempo arrivano anche nella nuova sede di via Santa Brigida e il progetto è quello di raggiungere il resto d'Italia, in particolare Roma e Milano ed esportare la bontà partenopea così come ha fatto ad esempio Gino Sorbillo con la sua eccellente pizza.