La storia di Rosa, ex vittima di violenza: “Oggi aiuto le donne a uscire dall’incubo”
"La cosa che più mi fa male delle violenze fisiche e psicologiche subite in famiglia è stato quell'aborto non voluto. Ricordo che in ospedale lui offriva dolci per festeggiare, come se avessi partorito". Rosa è una delle tante che hanno vissuto un'esperienza di violenza domestica. Nel 2001 ha denunciato il marito per maltrattamenti e violenza assistita, ovvero quella subita dai minori che assistono alle violenze degli adulti. Suo marito è ancora ingiudicato per decorrenza dei termini.
La storia di Rosa
"Quando mi sono sposata vivevo dentro una favola – racconta a Fanpage.it – lui era bello, gentile, un ragazzo per bene. Con la prima gravidanza ho capito che qualcosa non andava, ho capito che non voleva quella bambina. Ho pensato che forse era geloso. Poi è arrivato il secondo figlio, un maschietto, e infine siamo arrivati tra mille liti a una terza gravidanza. Ho capito subito che non lo voleva e avrei voluto andarmene, ma non sapevo come fare. Poi una mattina mi sono svegliata e c'era la valigia pronta. ‘Se vuoi vedere i tuoi bambini mi devi seguire'. Sapevo benissimo dove dovevo andare. Ebbi quell'aborto, ma a distanza di tanti anni quello che mi fa più male è che in ospedale lui offriva dolci a tutti, come se avessi partorito".
La denuncia
Rosa ha denunciato dopo molti anni di soprusi. "La molla che mi ha fatto scattare è stato vedere mia figlia che chiamava la polizia, ho capito che dovevo farlo per loro". Dopo la denuncia la donna è tornata a stare con la famiglia di origine per un periodo, poi ha avviato un progetto di imprenditoria sociale. "Sono tornata nel mio Sud e ho avviato un progetto anti-violenza. Il punto di partenza è stata un'officina di sartoria. La mia fantasia ha cominciato a volare: ho cucito costumi, abiti di scena, vestiti. Con il tempo altre donne si sono interessate al progetto. Oggi accolgo ragazze vittime di violenza che attraverso questa e altre attività ritrovano lo slancio per rimettersi in gioco".
‘Gazebo rosa è quel figlio mai nato'
Rosa Visciano è partita dalla terribile esperienza della violenza domestica per arrivare a costruire con sacrificio e determinazione la realtà di ‘Gazebo Rosa Onlus', che si propone di dare una risposta che vada oltre le istituzioni alle vittime di violenza. L’associazione si occupa da subito di soccorrere donne e minori; con il tempo e le energie che Rosa e le altre donne investono in essa, cresce e diventa un punto di riferimento per il territorio di Torre del Greco. Da una costola de Il Gazebo Rosa Onlus nasce poi ‘La casa delle dignità', un luogo dove donne e bambini possono trovare rifugio, conforto, ma anche un luogo che rappresenta la vitalità di chi vuole reagire e non restare vittima per sempre. Ogni giorno La casa delle dignità è frequentata da donne e bambini che vengono accompagnati verso un percorso di vita consapevole trasformando, come dicono le operatrici, "il dolore in colore". "Gazebo Rosa è quel figlio mai nato" – dice Rosa.
Il messaggio di Rosa
"La mia esperienza è stata difficile" commenta oggi "Nel percorso che ho affrontato sono stata spesso derisa da chi doveva raccogliere la mia denuncia o scoraggiata dal proseguire. Oggi mi sento di fare un appello alle istituzioni: non scoraggiate una donna che denuncia, ma accompagnatela in questo cammino difficile: le ci è voluto tutto il suo coraggio per arrivare dov'è".