La Torre posta un selfie dopo il rilascio: pioggia di like per il boss

Felicitazioni e compiacimento per la liberazione – che altro non era se non un temporaneo permesso – dell'ex boss di Mondragone, Augusto La Torre, annunciata, si fa per dire con un selfie scattato dal figlio dell'ex rass del Casertano e pubblicato sul suo profilo Facebook. Duecentrotrenta i "mi piace" raccolti dalla foto che ha girato di bacheca in bacheca e sarebbero certamente lievitati di più se La Torre jr non avesse quasi immediatamente rimosso la foto dal social network. In realtà il rilascio che ha fatto gridare al ritorno della tigre decine di amici e, evidentemente, sostenitori, del boss è solo un permesso premio dal carcere di Ferarrara, concesso al detenuto e ora collaboratore di giustizia. Il post è stato un tripudio di commenti di congratulazioni da parte di esponenti delle famiglie vicine al boss. "Finalmente", si rallegravano alcuni, "Che bella notizia", "Il masto è tornato" gioivano altri. Probabilmente su richiesta o ordine degli inquirenti la foto è stata cancellata mettendo fine alle reazioni di compiacimento di amici e sodali di uno dei più feroci capi della cosca attiva nel casertano.
Il boss che macellava le vittime
La Torre è detenuto dall'8 giugno 1996. Solo recentemente si è pentito, contribuendo con la sua collaborazione e le sue rivelazioni ad individuare le decine di vittime del clan, i cui corpi venivano occultati secondo un metodo di eliminazione ritenuto peculiare del clan. I corpi venivano straziati con diversi colpi e poi gettati nei pozzi delle campagne, dove, dopo averli fatti deflagrare con degli ordigni i resti si mescolavano al terriccio, rendendo praticamente quasi impossibile rintracciare le vittime. L'ex boss è attualmente assistito da Antonio Ingroia, che dopo aver lasciato la politica ha ripreso ad esercitare la professione di avvocato.