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La zia di Gabriella Cipolletta racconta il calvario della ragazza morta di aborto a Napoli

Alla Radiazza di Gianni Simioli la zia di Gabriella racconta la storia che si è conclusa con la morte della nipote durante una interruzione volontaria di gravidanza al Cardarelli.
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Commenti agghiaccianti, quelli apparsi nei giorni scorsi sui social network, per commentare la storia di Gabriella Cipolletta 19enne morta durante una interruzione volontaria di gravidanza all'ospedale Cardarelli di Napoli. Sulla triste storia c'è una inchiesta aperta, ma quel che sorprende, oltre alla tragica morte, è la reazione di morti antiabortisti. Fanpage.it ha documentato i numerosi commenti contro la ragazza scomparsa ‘colpevole' secondo alcuni di aver abortito. Stamane, in diretta su Radiomarte alla Radiazza, Gianni Simioli ha pungolato i suoi ascoltatori chiedendo loro cosa ne pensassero. E anche in quel caso sono arrivati commenti tristi e negativi, subito stigmatizzati dallo storico conduttore radiofonico.

Poi, il colpo di scena: Adele, zia di Gabriella, ha contattato la trasmissione radiofonica per dire la sua. «Questa gente non ha capito niente, solo io e mia cognata (la mamma di Gabriella ndr.) sappiamo cosa abbiamo passato. Mia nipote era una ragazza solare, gioiosa, voleva diventare mamma. Solo che – racconta la donna – a causa di una micosi della pelle provocata da un fungo di mare per cui prendeva delle pillole antiparassitarie, i medici ci hanno detto che la cura farmacologica avrebbe potuto causare serio pregiudizio al feto». Incalzata da Simioli, la donna spiega: «Ci hanno detto che al 50 percento il bambino sarebbe nato con una malformazione scheletrica. La decisione dell'interruzione di gravidanza l'ha presa mia nipote. Era maggiorenne e consapevole, ha firmato tutto lei, noi non l'abbiamo forzata né convinta su nulla. Siamo andati da cinque ginecologi e nessuno si è preso la responsabilità di assisterla in questa gravidanza». «Ora – ha concluso la donna – vogliamo giustizia. Mia nipote mi ha baciata e mi ha detto ciao zia, è entrata in sala operatoria e non è uscita più».

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