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Ladro ucciso durante un furto a Latina: i quattro complici arrestati a Napoli

I quattro complici di Domenico Bardi, il ladro ucciso a Latina lo scorso 15 ottobre durante un tentativo di furto, sono stati arrestati questa mattina a Napoli. I quattro, tutti residenti al Rione Traiano, sono accusati di rapina impropria aggravata.
A cura di Francesco Loiacono
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I quattro complici di Domenico Bardi, il ladro ucciso a Latina lo scorso 15 ottobre durante un tentativo di furto, sono stati arrestati questa mattina a Napoli. Si tratta del 43enne S.Q., del 49enne G.R., del 34enne A.B. e della 56enne M.A. Gli arrestati sono tutti originari del rione Traiano: sono stati raggiunti dai poliziotti nelle rispettive abitazioni. Due di loro erano già stati individuati e interrogati pochi giorni dopo la tragedia: adesso, dopo le indagini della squadra mobile di Latina, guidata dal vicequestore Carmine Mosca, per loro sono scattate le manette con l'accusa di rapina impropria aggravata.

I complici del ladro ucciso incastrati dai tabulati telefonici

A incastrare i quattro malviventi sono stati i tabulati telefonici dei due cellulari in uso a Domenico Bardi, su cui si sono concentrate le indagini degli inquirenti. I dati hanno consentito di ricostruire i movimenti del gruppo criminale, i cui componenti utilizzavano tutti due cellulari, uno ufficiale e un altro intestato a prestanome e utilizzato per comunicare tra loro. I cinque rapinatori lo scorso 15 ottobre erano entrati in casa del padre dell'avvocato Francesco Palumbo, che allertato dal sistema d'allarme si era recato nell'appartamento in via Palermo. Qui aveva sorpreso prima uno dei malviventi, che stava facendo il palo, e poi aveva visto uscire dall'abitazione Domenico Bardi e un altro complice. A quel punto l'avvocato, spaventato da un movimento di Bardi, aveva iniziato a sparare con la sua pistola, regolarmente detenuta: "Ho visto uno dei ladri infilare la mano in tasca e ho avuto paura. Ho sparato molti colpi", aveva detto alla polizia l'uomo, poi indagato per eccesso colposo di legittima difesa. Bardi era morto praticamente sul colpo, mentre i suoi complici erano riusciti a fuggire, tornando a Napoli. Secondo quanto ricostruito dalle indagini, da ottobre ad oggi i quattro malviventi avrebbero continuato a partecipare a trasferte per compiere furti in altre regioni.

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