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Landini a Napoli: “Il Sud sta pagando il doppio rispetto al Paese”

Il leader dei metalmeccanici della Fiom, Maurizio Landini interviene all’assemblea dei lavoratori Whirlpool e, in vista della manifestazione del 21 novembre a Napoli, dichiara: “Denunceremo il disastro del Sud”.
A cura di An. Mar.
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Il Sud paga "il doppio rispetto al resto del Paese" per questo la Fiom ha scelto "di fare una manifestazione specifica a Napoli per denunciarne il disastro". A dirlo, nel capoluogo campano, in vista della manifestazione del prossimo venerdì 21, è il leader dei metalmeccanici della Fiom, Maurizio Landini, in città per una assemblea presso lo stabilimento Whirlpool. "È necessario che il Governo avvii una profonda riflessione sul rilancio di una politica industriale che in Italia manca da 20 anni e sul ruolo di certi imprenditori" ha proseguito il segretario della Fiom-Cgil prima di entrare allo stabilimento Indesit di Carinaro (Caserta) per l'assemblea dei lavoratori indetta dal sindacato dei metalmeccanici in vista dello sciopero generale di venerdì 21 novembre.

Dall'estate 2013 sono quasi 600 i dipendenti fuoriusciti dalla storica azienda di elettrodomestici creata dai Merloni e ora di proprietà della Whirlpool, nell'unico stabilimento rimasto, quello di Carinaro, dopo che l'omologo di Teverola ha chiuso pochi mesi fa. Sono rimasti ai loro posti 862 dipendenti di cui 350 in cassa integrazione. "Non è vero che nel Sud Italia non si può investire – osserva il segretario nazionale della Fiom – lo dimostra proprio la Whirlpool. Ma per spingere gli industriali a puntare sul territorio ci vogliono investimenti soprattutto pubblici per migliorare le infrastrutture e i trasporti, che qui al Meridione mancano, e bisogna velocizzare l'installazione della banda larga. Ma nel Sud come nel Nord, prima di una qualsiasi politica industriale, è necessario che il Governo combatta seriamente la criminalità, che ha in mano un gran pezzo di economia, la corruzione e l'evasione fiscale". Certo "il sindacato negli ultimi anni è stato troppo poco autonomo dalla politica"  fa autocritica Landini, ma non risparmia, senza risparmiare, però, una frecciata al premier. "Sarebbe utile se Renzi – ha conclude – partisse da chi lavora se vuole davvero cambiare l'Italia".

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