Le analisi sullo scheletro del bimbo trovato a Pompei: aveva 7 anni, ma non sapremo il sesso
Conosciamo già l'età, tra gli otto e i sette anni, conosceremo eventuali patologie da cui era affetto, almeno alcune, ma non sapremo se era un maschio o una femmina, almeno per ora. Sono cominciate le prime analisi dello scheletro del bambino ritrovato alle Terme Centrali di Pompei. Gli studi antropologici svolti dal Laboratorio di Ricerche Applicate del parco archeologico di Pompei effettueranno un primo screening, si legge sulla pagina Facebook degli scavi, della stato di salute della giovane vittima, per poi indirizzare le successive indagini esterne sul DNA.
Le prime analisi sullo scheletro saranno metriche, morfologiche e dei markers di stress scheletrici, cioè le misurazioni delle ossa e le valutazioni di impronte muscolari sulle scheletro, che servono a valutare se ci sono tracce di eventuali attività fisiche (trasporto pesi, deambulazione ecc.). Al momento l'età del bambino è stabilita tra i 7 e gli 8 anni. Ulteriori informazioni, si legge ancora, potranno riguardare eventuali patologie rilevabili, considerato che non tutte le malattie sono identificabili sulle ossa. I ricercatori informano che non sarà invece possibile stabilire il sesso del bambino perché i caratteri di dimorfismo tipicamente maschili o femminili non son ancora definiti a quell'età. Il sesso potrà essere stabilito solo attraverso una successiva analisi sul DNA, qualora se ne trovassero tracce in buono stat di conservazione.
Lo scheletro, si legge ancora su Facebook, è stato rinvenuto pressoché completo ad eccezione di una porzione del torace destro, della mandibola e di parte degli arti superiori e di arti inferiori e non appaiono lesioni dovute alle intercettazioni ottocentesche.