Le borse false uccidono la Campania: c’è un legame fra Terra dei fuochi e ‘pezzotti’
Non solo squilibrio del mercato e potenziale pericolo per i consumatori, ma anche roghi tossici: l'industria del falso, con la miriade di fabbriche e opifici illegali disseminati sul territorio, contribuisce ad alimentare il fenomeno della Terra dei Fuochi: dei roghi che hanno visto l'intervento dei Vigili del Fuoco nel 2018, uno su sei era stato causato dall'incendio di scarti di tessuti e materiali tossici usati per la produzione di capi di abbigliamento contraffatti.
Lo rileva il Censis, nella 53esima edizione del Rapporto sulla situazione sociale del Paese. Nel 2018 la Guardia di Finanza e l'Agenzia delle Dogane hanno effettuato 785 sequestri di merce falsa nella provincia di Napoli e 94 in quella di Caserta, che hanno portato al ritiro di 28.117.042 pezzi contraffatti nel primo caso e di 2.040.197 nel secondo (negli ultimi dieci anni sono stati sequestrati 107.378.416 articoli contraffatti nella provincia di Napoli e 9.077.734 nella provincia di Caserta).
Nello stesso arco di tempo sono stati registrati 1.511 interventi dei Vigili del Fuoco per roghi: di questi, 1.256 sono incendi domestici originati dalla combustione di immondizia, rifiuti e cassonetti, ma negli altri 255 a bruciare sono rifiuti e scarti di produzione come stracci, stoffe, pellami, plastica, gomma e pneumatici. Nelle province di Napoli e Caserta sono stati effettuati 1.802 controlli in attività commerciali e imprenditoriali, che hanno portato al sequestro di 360 aziende e 290 veicoli e alla denuncia di 730 persone e a sanzioni per 570 soggetti, per irregolarità di vario genere. Il trend, confrontato coi dati dei primi mesi del 2019, appare in ascesa: fino a luglio sono stati sequestrati 370 aziende e 169 veicoli, sono state denunciate 709 persone e denunciate altre 527.