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Le scritte sui muri sono il segnale della camorra per stabilire chi comanda

Dopo accurate indagini, la Dda di Napoli è riuscita a decodificare i messaggi criptati – le scritte, soprattutto numeriche, che compaiono sui muri della città – che la camorra utilizza per imporre la propria egemonia in un determinato rione.
A cura di Valerio Papadia
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Oltre alle stese e ai vari atti intimidatori, c'è un altro metodo che la camorra utilizza per rimarcare la propria egemonia su un determinato quartiere di Napoli: sono le scritte sui muri – spesso numeri – disseminate un po' ovunque in città. Che la camorra utilizzasse messaggi cifrati per ribadire il controllo dei suoi feudi è sempre stato noto agli inquirenti; meno noto era, almeno fino a questo momento, il loro significato. La Dda di Napoli, però, dopo accurate indagini, è riuscita a decriptare i segnali utilizzati dai clan.

Come scrive Il Corriere del Mezzogiorno, il sistema è ingegnoso. I clan utilizzano principalmente i numeri, ai quali vengono associate le lettere dell'alfabeto. Così, ad esempio, il numero 17 sta ad indicare il clan Sibillo, quello della "paranza dei bambini", dal momento che la S è la 17esima lettera dell'alfabeto. Analogamente, la Famiglia Buonerba è indicata dal numero 6.2, dato che la F e la B sono rispettivamente la sesta e la seconda lettera dell'alfabeto. Non è raro che le scritte in codice possano essere anche un segnale intimidatorio spedito ai clan rivali. È il caso, ad esempio, delle scritte "Anti 32" comparse al Rione Sanità. In questo caso, la camorra utilizza la smorfia napoletana: il 32 è il capitone, nome con il quale è generalmente conosciuto il clan Lo Russo.

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