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L’ex ispettore ‘Serpico’ condannato a 7 anni: chiese tangenti ai cinesi per evitare le multe

L’ex ispettore della Polizia Municipale di Napoli, Antonio De Felice, noto tra i colleghi come Serpico, è stato condotto in carcere per una condanna a 7 anni e 4 mesi per concussione: era stato arrestato nel 2016, accusato di far parte di una cricca che estorceva denaro a cittadini cinesi per chiudere un occhio sulle polizze automobilistiche false.
A cura di Nico Falco
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Nell'ambiente si faceva chiamare Serpico, ed era salito agli onori della cronaca per una serie di indagini risalenti a quando, intorno al 2013, in servizio nell'Ottava Unità Operativa della Polizia Municipale di Napoli, aveva scoperto delle automobili con targa clonata che giravano per la città. Ma qualche anno dopo era ritornato sui giornali per un motivo diverso: in manette ci era finito lui, accusato di concussione. Antonio De Felice, 64 anni, di Somma Vesuviana, ex ispettore della Polizia Municipale, sospeso dal servizio a seguito delle indagini su di lui, è stato arrestato oggi dai carabinieri in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dalla Corte di Appello di Napoli: dovrà scontare 7 anni e 4 mesi per concussione, dopo le formalità di rito è stato accompagnato nel carcere di Poggioreale.

Serpico arrestato per tangenti nel 2016

L'operazione era scattata nel novembre 2016, a seguito di indagini condotte dalla Guardia di Finanza di Napoli. I militari avevano scoperto una cricca che, in varie occasioni, aveva estorto soldi ad automobilisti stranieri durante i controlli in strada. Le vittime venivano fermate e, dopo gli accertamenti su veicolo e documenti, veniva chiesto loro denaro per "chiudere un occhio" e non fare una multa. Coordinate dalla Procura della Repubblica, sezione Reati Criminalità economica, le fiamme gialle avevano individuato i componenti del gruppetto ed erano arrivati all'Unità operativa di Poggioreale della Polizia Municipale: due ispettori della Polizia Municipale, un funzionario comunale, due assicuratori e anche due immigrati che facevano da mediatori per le richieste di denaro; De Felice era stato arrestato mentre per gli altri erano stati disposti domiciliari e obbligo di firma.

"Serpico", in particolare, era accusato di avere preso di mira solo cittadini cingalesi, cinesi e ivoriani; li fermava durante i servizi di controllo e, quando riscontrava che non erano assicurati, che avevano una polizza scaduta o falsa, proponeva al guidatore di mettere tutto a tacere pagando una tangente. Gli episodi di mazzette contestati erano 12, avvenuti nel giro di 5 mesi, con richieste tra i 200 e i 500 euro.

Assicurazioni false e ricatti ai cittadini cinesi

Secondo la ricostruzione delle Fiamme Gialle, c'era un accordo tra l'assicuratore e l'ispettore. Il primo forniva delle polizze false a cittadini stranieri, per lo più cinesi, e il secondo li fermava e riscontrava l'irregolarità. A quel punto scattava la richiesta di denaro, con la minaccia di sequestrare l'automobile fino al pagamento. Quando la vittima manifestava l'intenzione di denunciare l'assicuratore, saltava fuori qualche altro problema; per esempio, il fatto che la residenza dell'extracomunitario e la polizza falsa non coincidevano. E allora c'era da redigere un atto notorio per sistemare i dati, pagando cento euro di mazzetta al funzionario comunale. Fin quando uno dei cinesi prima truffati e poi ricattati non si è rivolto alla Guardia di Finanza.

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