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Licenziati per il fantoccio di Marchionne impiccato, il tribunale dà ragione alla Fiat

Il giudice ha dato ragione alla Fiat e ha quindi respinto il ricorso dei cinque operai che avevano chiesto il reintegro nel posto di lavoro.
A cura di En.Ta.
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Erano stati tutti licenziati dalla Fiat. L’azienda contestava ai cinque lavoratori la partecipazione ai sit in organizzati il 5 e 10 giugno di un anno fa davanti al polo logistico di Nola per chiedere il ritorno a Pomigliano degli oltre 300 lavoratori distaccati dal 2008 e da allora in cassa integrazione. Nel corso delle proteste comparve un manichino impiccato con la foto di Marchionne incollata sul volto. Inoltre venne mostrata anche una bara, a inscenare un funerale. I lavoratori sostennero di aver allestito quelle scene per ricordare i suicidi e tentati suicidi di alcuni lavoratori Fiat in cassa integrazione. Questa mattina è uscita la sentenza del tribunale del lavoro di Nola: il giudice ha dato ragione alla Fiat e ha quindi respinto il ricorso degli operai che avevano chiesto il reintegro nel posto di lavoro. E così i cinque lavoratori della Fiat restano a casa.

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