Liquami nel mare di Ischia e Sorrento, aperte due inchieste
Sarà la magistratura ad accertare cosa sia successo nelle acque di Ischia e Sorrento. Due località considerate gioielli da campani e turisti, che però in quest'estate 2015 hanno dovuto fare i conti con una situazione tutt'altro che rosea. Ad accomunare i due rinomati luoghi di villeggiatura sono i liquami: proprio quelli che si sono riversati nelle acque antistanti l'Isola verde e la Costiera, provocando esposti da parte dei bagnanti e ordinanze da parte dei sindaci che hanno vietato – e in molti casi continuano a farlo – la balneazione.
Liquami in mare, a Ischia indaga la procura di Napoli
A Ischia l'allarme è ancora in corso: al largo di Forio, sul fondale marino, in una delle sei condotte fognarie si è aperta una falla che ha provocato la fuoriuscita di liquami. La procura di Napoli, dopo gli esposti di un avvocato napoletano e di Legambiente, ha dato mandato alla Capitaneria di Porto di Ischia di avviare un'indagine conoscitiva – al momento senza indagati né ipotesi di reato – per capire cosa abbia provocato la falla e se ci siano eventuali responsabilità penali. A coordinare l'inchiesta il sostituto procuratore Sassano della quinta sezione reati ambientali. La falla, nel frattempo, è stata riparata, anche se i liquami trasportati dalla corrente si sono sparsi nelle acque isolane, colpite negli scorsi giorni anche dalla presenza di una strana alga rossa, poi rivelatasi Posidonia.
A Sorrento indaga la procura di Torre Annunziata
L'emergenza non è ancora stata completamente risolta nemmeno a Sorrento, dove resta ancora un piccolo tratto di costa nel quale vige il divieto di balneazione emanato intorno a Ferragosto. Qui i liquami hanno invaso il mare anche a causa delle forti piogge che si sono abbattute sulla zona in quei giorni, in seguito alle quali un tratto di circa un chilometro di mare è stato interdetto alla balneazione: tra le spiagge vietate anche quelle rinomate di Marina Grande e Marina Piccola e del Purgatorio a Meta di Sorrento. Come detto, la situazione potrebbe tornare alla normalità entro 48 ore, quando saranno resi noti i risultati dei nuoi prelievi dell'Arpac nel tratto di mare ancora vietato ai bagnanti. Ma, nel frattempo, i magistrati della procura di Torre Annunziata si sono mossi: il capo della procura, Alessandro Pennasilico, ha annunciato l'apertura di un fascicolo per reati ambientali.