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Lo scempio della Gaiola: spiaggia e fondali invasi da detriti e nafta

Un incendio su uno yacht, terminato con l’affondamento dell’imbarcazione, ha portato sull’arenile e nei fondali una valanga di detriti carbonizzati: lo ha denunciato in una nota il Centro Studi Interdisciplinari Gaiola Onlus. “Un altro duro colpo, chiediamo che si facciano i dovuti accertamenti per danno ambientale”
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Un brutto spettacolo quello offerto dalla spiaggia della Gaiola, una delle più belle di tutta Napoli. A causa, infatti, di un incendio scoppiato a bordo di uno yacht in mare, diversi detriti si sono accumulati lungo la costa, assieme alla stessa nafta dell'imbarcazione, finita poi per affondare e che dunque ha "rovinato" anche i fondali stessi della baia.

Lo ha comunicato in una nota il Centro Studi Interdisciplinari Gaiola Onlus: "Oggi la nostra povera Gaiola è stata vittima di un altro duro colpo. I fondali, le coste ed il mare sono stati invasi dai detriti carbonizzati e dalla nafta della barca bruciata ed andata a fondo al largo di Trentaremi nel pomeriggio di mercoledì. Abbiamo scritto a tutte le autorità competenti a partire dal Ministero dell'Ambiente per chiedere che si facciano i dovuti accertamenti per danno ambientale", ha concluso la nota.

Uno scempio che ha causato l'indignazione di molte persone, soprattutto su Facebook. La Gaiola, infatti, che si trova all'interno dell'omonimo Parco sommerso, è una piccola area marina protetta di quarantadue ettari di mare che circonda le Isole della Gaiola nel golfo di Napoli, di fronte alla collina di Posillipo, e che si estende dal Borgo di Marechiaro alla Baia di Trentaremi.

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