Napoli ha rispettato le regole ed è rimasta a casa. Basta vedere queste immagini
Queste immagini dal drone mostrano, ovemai ve ne fosse bisogno, che Napoli, al pari di tante altre città italiane, ha rispettato le regole in questi mesi di lockdown, di blocco estremo di circolazione, uffici, mobilità pubblica e privata, causata dalla necessità di ridurre drasticamente le occasioni di contagio da Coronavirus. Un centro storico popolosissimo, uno di quelli in cui vivono ancora tanti residenti, non totalmente svuotato (non ancora, almeno) da negozi e bed and breakfast, una città non propriamente ricca, in cui insistono sacche di povertà estrema. I vasci, i bassi, invivibili terranei fronte strada nei vicoli, grandi appena 15-20 metri quadrati, in cui tuttavia vivono una, anche due, tre persone.
Poi, l'assenza di verde. Badate bene, non per i parchi chiusi oggi, ma perché nel corso degli anni Napoli ha perso alberi, aiuole, panchine, ha perso vivibilità a fronte di un caos di cui hanno beneficiato solo le varie pizzerie, ristorantini e chioschetti di fritti. Nonostante queste difficoltà strutturali, Napoli ha rispettato la chiusura dei vari Dpcm e ordinanze imposte dal Governo e dalla Regione Campania. È ‘esplosa', nel momento in cui c'è stato uno spiraglio (la famosa passeggiata/corsetta sul Lungomare Caracciolo). Tolto questo – lo dimostrano le immagini dall'alto – la gran parte della Città brulicante, della Caotica metropoli, è rimasta a casa, soffrendo in silenzio e limitando al massimo i contatti.
Dunque il drone che sorvola la città, soprattutto il lungomare Caracciolo, la zona della stazione Marittima al Porto, la maestosa piazza del Plebiscito, rende giustizia a quelle aree finite sui giornali solo nei giorni scorsi per l'affollamento gioioso ma che fino ad ora sono rimaste deserte come la legge imponeva e si avvia ora alla Fase 2 del 4 maggio consapevole che non sarà e non potrà essere ancora un ritorno alla piena normalità.