Luca De Filippo e suoi personaggi nelle commedie di Eduardo
Il personaggio più conosciuto del giovane Luca De Filippo è senza dubbio uno: Tommasino Cupiello, detto Nennillo, il figlio di Lucariello, protagonista di quel Natale in Casa Cupiello che è un irrinunciabile appuntamento per qualsiasi napoletano di questi tempi.
"Voglio ‘a zuppa ‘e latte! Se non mi portate la zuppa di latte dentro al letto, non mi soso!": la battuta d'esordio di un Luca-Tommasino strepitoso, soprattutto nell'edizione televisiva della celebre commedia eduardiana. A questa poi ne sono seguite tante tante altre: Luca somigliava tantissimo al padre, anche se il suo volto non era scavato come quello di Eduardo, una vera e propria maschera. Nei suoi ben 60 anni di palcoscenico – aveva iniziato a 7 anni a Milano come Peppeniello in "Miseria e nobiltà" di Eduardo Scarpetta, con un altro tormentone "Vicienzo m'è padre a me!" – Luca era stato anche un grandissimo Gennaro Jovine, protagonista di "Napoli milionaria" e un superbo Mimì Soriano in "Filumena Marturano" insieme a Lina Sastri.
E ancora "Uomo e galantuomo" e il pazzo Michele Murri in "Ditegli sempre di sì"; era stato il mago Marvuglia de "La Grande Magia" e a dicembre del 2013, riprendendo a recitare dopo una grave malattia di cuore, aveva messo in scena "Sogno di una notte di mezza sbornia" per la quale Eduardo si ispirò La Fortuna si diverte, di Athos Setti. Quest'anno aveva invece debuttato con "Non ti pago" nelle vesti del protagonista Ferdinando Quagliolo. Ma le recite si sono interrotte a novembre: discopiatia e poi, la drammatica scoperta di un male incurabile che se l'è portato via in poche settimane.