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L’Università di Salerno tra le migliori d’Italia: “Il futuro è nella qualità dei nostri studenti”

L’Università di Salerno scala le classifiche mondiali dei migliori atenei: tra quelli più giovani, nati meno di 50 anni fa, è al 69esimo posto a livello globale e ed è prima al Centro-Sud. Tra gli obiettivi per il futuro, per continuare a migliorare, ci sono la residenzialità degli studenti e l’efficenza. Il rettore Tommasetti: “Puntiamo sulle rinnovabili e sulla sicurezza”.
A cura di Redazione Napoli
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La prima del Sud e tra le prime venti in tutta Italia. L'Università di Salerno continua a segnare un successo dietro l'altro: a confermalo è stato qualche mese fa The Times Higher Education World University Rankings 2018, la più importante pubblicazione internazionale che valuta le prestazioni dei migliori atenei a livello globale considerando alcuni fattori come didattica, ricerca, trasferimento delle conoscenze e prospettive internazionali. Tra quelli italiani, c'è proprio l'Unisa, che viene inserita tra i primi 400 atenei del mondo e tra i primi quindici d’Italia, leader al Mezzogiorno, anche grazie ai finanziamenti regionali dell'Unione europea. Un record ben visibile anche nel ranking delle giovani università del mondo, ovvero di quelle con meno di 50 anni di attività: qui l'Università di Salerno si è posizionata al 69esimo posto, quarta tra le italiane e primo ateneo del Centro-Sud, in perfetta coerenza anche con la classifica nazionale de Il Sole 24Ore. Insomma, risultati importanti, che possono ancora essere migliorati.

"Oggi l'Università di Salerno è conosciuta per essere un ateneo degli studenti e dei giovani", ha dichiarato il rettore, Aurelio Tommasetti. La sua particolarità, infatti, è quella di avere un campus residenziale dedicato ai ragazzi e al corpo docente fuori sede, realizzato sulla falsariga dei college americani. "Il campus è la nostra casa  – ha continuato Tommasetti -: il verde, le strade, la viabilità, gli spazi comuni, le strutture sportive, qui c'è tutto. Non avendo una città di riferimento, bisognava creare un campus dove fosse bello studiare e trascorrere il proprio tempo". Senza dimenticare l'importanza di puntare sulla qualità della formazione: "Per i nostri studenti abbiamo fatto una scelta di campo precisa, quella cioè di puntare sul merito e sull'eccellenza della preparazione".

Per quanto riguarda i prossimi obiettivi, il rettore non ha dubbi: "Il nostro futuro – ha concluso – continua ancora ad essere la residenzialità degli studenti, perché per noi è fondamentale la qualità della vita delle nostre persone. Saremo anche autonomi al cento per cento dalla bolletta energetica, perché abbiamo puntato sulle rinnovabili, quindi scommettiamo sull'efficienza. Ma saremo anche un campus più sicuro, così che le famiglie potranno affidarci più serenamente i loro figli".

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