M5s Napoli, 36 espulsi vincono in tribunale: “Decisioni Staff di Beppe Grillo non valide”
Hanno vinto la loro battaglia, almeno in tribunale, i 36 membri del M5s napoletano, espulsi lo scorso 16 febbraio, con l'accusa di essersi organizzati nel gruppo Facebook "Napoli Libera". A determinare l'espulsione una mail arrivata dallo Staff di Beppe Grillo. Un organo però, dice la sentenza, non previsto dal "Non Statuto" del Movimento, considerato però dai giudici di Napoli uno statuto a tutti gli effetti.
Si legge nel dispositivo emesso dai giudici:
L'art. 5 dello Statuto stabilisce che: "il MoVimento è aperto a tutti i cittadini italiani maggiorenni che non facciano parte, all'atto della richiesta di adesione, di partiti politici o di associazioni aventi oggetto o finalità in contrasto con quelli elencati nell'art.4" e che "la partecipazione al MoVimento è individuale e personale e dura fino alla cancellazione dell'utente che potrà avvenire per volontà dello stesso o per mancanza o perdita dei requisiti.
Dalla fonte ora richiamata, dunque, emergerebbe che non sono contemplati quali organi dell'associazione politica né lo Staff di Beppe Grillo né il Comitato d'appello, sicché i provvedimenti di espulsione, in quanto emessi da organi inesistenti o non legittimati in base ai patti associativi, sarebbero nulli o inesistenti.
Una sentenza, resa pubblica per intero dai vincitori del ricorso, che fa tremare tutta l'architettura del M5s, che ha avuto finora come fonte ultima per ridimere contrasti e problemi, proprio le decisioni inappellabili comunicate via mail dall'ormai famigerato "Staff" di Grillo.
